Roberto Occhiuto

Una richiesta formale di archiviazione, accompagnata da una memoria difensiva, è stata depositata nelle scorse ore presso la Procura di Catanzaro in merito all’inchiesta che vede coinvolto l’ex presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione. Al centro della vicenda, secondo i suoi legali, vi sarebbe il rischio concreto di una strumentalizzazione politica del procedimento in corso, proprio mentre si è ormai entrati nel vivo della campagna elettorale.

A firmare l’atto sono gli avvocati Nicola Carratelli e Mario Figliolia, che hanno allegato al documento anche le dichiarazioni spontanee di un dirigente regionale, considerate rilevanti per chiarire alcuni passaggi chiave dell’indagine. I legali, nel testo consegnato agli inquirenti, sottolineano con forza la necessità di una celerità nelle indagini, per evitare che la vicenda possa essere manipolata mediaticamente e trasformata in un’arma elettorale contro il loro assistito.

La preoccupazione di una sovraesposizione pubblica a fini politici era già stata manifestata dallo stesso Occhiuto e dai suoi avvocati durante l’interrogatorio del 23 luglio scorso, nel corso del quale avevano anche sollecitato i PM ad ascoltare il dirigente regionale, ritenuto un testimone chiave.

L’inchiesta ruota attorno ai presunti rapporti d’affari tra lo stesso Occhiuto, Ernesto Ferraro (ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria) e Paolo Posteraro, ex socio dell’ex governatore. Nel giugno scorso, a Occhiuto era stato notificato un avviso di proroga delle indagini per ulteriori sei mesi, una decisione che, secondo la difesa, rischia di tenere il caso in una fase di stallo proprio nelle settimane decisive sul fronte politico.

Secondo i legali, l’intensa esposizione mediatica dell’indagine starebbe contribuendo a costruire una narrazione parziale e dannosa, che finisce per compromettere la serenità del confronto elettorale. Per questo, viene ribadita l’urgenza di una definizione chiara e tempestiva del procedimento, auspicando che l’inchiesta non rimanga “sospesa” proprio mentre la campagna elettorale entra nel vivo.