Dal 2022 non sarà più possibile dichiarare malattia per il periodo di isolamento a seguito di un contatto diretto con un positivo. I finanziamenti da parte del governo, infatti, erano stati rinnovati fino alla fine del 2021, ma alla soglia del nuovo anno sono cambiate le carte in tavola, considerando, d’altronde, che di pari passo sono avvenute delle sostanziali modifiche su ciò che riguarda la permanenza domiciliare.

La quarantena, a seguito di contatto con un contagiato, infatti, risulta essere obbligatoria solo per i soggetti non vaccinati o per chi ha superato i 4 mesi dall’ultima somministrazione.  In queste casistiche, per non avere omissioni nella retribuzione, i lavoratori dovranno richiedere ferie o permessi direttamente al datore di lavoro. Rimane invariata la copertura da parte dell’INPS per chi risulta essere positivo, che verrà ancora considerata come periodo di malattia.






Ma come mai il Governo non ha rifinanziato la tutela da parte dell’INPS?

La normativa riguardante la copertura da parte dell’INPS del periodo di isolamento a seguito di contatto con un positivo era stata introdotta dal governo Conte a marzo 2020 per quei lavoratori che non avevano la possibilità di lavorare da remoto.

Essi venivano equiparati a chi era effettivamente contagiato e si trovava in isolamento perché malato. A seguito della copertura vaccinale, che dovrebbe garantire una certa immunizzazione, e delle modifiche attuate sui tempi di quarantena, che due anni fa prevedevano una permanenza domiciliare di almeno 14 giorni, il governo ha considerato che la quarantena per vaccinati e guariti sarà sempre meno frequente e che, quindi, non sarà necessario considerare questo isolamento come “malattia”.

Le restrizioni che attualmente sono in vigore in merito all’isolamento domiciliare, riguardano più che altro i non vaccinati e chi ha ricevuto l’ultima somministrazione vaccinale da oltre 4 mesi.

Non è più prevista la quarantena, infatti, per i soggetti con dose booster o che abbiano ricevuto l’ultima somministrazione vaccinale entro i quattro mesi correnti.
Questi dovranno attenersi ad una sorta di “auto sorveglianza”, che prevede l’utilizzo di mascherina FFP2 e un tampone negativo dopo dieci giorni dal contatto con il contagiato.

Riduzioni a 5 giorni di isolamento per chi è in possesso di Super Green Pass da oltre 4 mesi. Anche in questi casi sarà necessario, a seguito dell’isolamento, un tampone negativo.

Tali misure dovrebbero mobilitare il Paese ad evitare ulteriori chiusure e ad abituarci a convivere con l’epidemia.