Cia-Agricoltori Italiani, si dice fortemente preoccupata della carenza di acqua, oggi per lirrigazione ma a distanza di qualche giorno anche per uso potabile e che interessa al momento tutta larea del crotonese a causa dello svuotamento dei bacini idrici silani come riportato dagli organi di stampa e dalla presa di posizione di esponenti del Consiglio Regionale -e questo rappresenta un fatto grave, per alimentare giorno e notte le centrali idroelettriche ad essi collegatiin un momento, aggiunge Cia, in cui il prezzo dellenergia prodotta è ben remunerata.


Non è possibile, prosegue Cia, pensare di sacrificare lacqua, bene comune, per alimentare comuni e città ad uso potabile e per uso irriguo a sostegno delle coltivazioni e quindi del reddito di decine di migliaia di aziende agricole, per speculare sulla produzione di energia elettrica, ben sapendo, oltretutto, gli speculatori che siamo in presenza di uno stato di siccità prolungato che non avrebbe permesso ai bacini di rimpinguarsi.


Nonostante proteste e sollecitazioni proveniente dal mondo dellagricoltura ma anche dalle istituzioni locali, si è iniziato a togliere lacqua per irrigazione, lasciando a secco Crotone e tutta la sua provincia, mettendo a rischio la tenuta delle coltivazioni storiche e di pregio che insistono su questi territori; ripetiamo, prossimamente toccherà anche ai comuni vedersi togliere lacqua ad uso potabile.


Come qualcuno ha lanciato il sospetto, per Cia, nessuna colpa hanno gli agricoltori per lo svuotamento dei laghi silani per avere sovrautilizzato lacqua per irrigazione, anzi, ci sembrava strano che in unannata così siccitosa i fiumi calabresi continuassero ad essere sempre pieni acqua che si riversava a mare inutilmente.


Per di più, gli agricoltori erano speranzosi che i laghi silani con le nevicate tardive e le piogge di fine inverno, si sarebbero riempiti per poi rilasciare lacqua in questi periodi ma mai potevano pensare che gli interessi speculativi di qualcuno potesse mettere a rischio cittadini e agricoltori di un intero territorio che di acqua dovrebbe averne a sufficienza proprio grazie agli invasi presenti nella Sila.


Gli agricoltori, aggiunge Cia, che qualcuno voleva utilizzare come capro espiatorio, chiedono alle Istituzioni preposte di assumere decisioni immediate perché si faccia fronte a tutte le conseguenze che questo atto speculativo vergognoso, provocato da privati, si sono determinate ai danni della Regione Calabria, della sua popolazione e dei suoi agricoltori.


Si prefigura, dunque, rimarca e conclude Cia, uno scenario a dir poco apocalittico con danni già cagionati a cui bisogna immediatamente porre rimedio con isostegni che saranno necessari, ma anche con unazione politica forte per costringere da subito la multinazionale A2A a utilizzare per alimentare le centrali idroelettriche, lo stesso quantitativo di acqua per assicurare a cittadini e agricoltori di fare fronte alle proprie necessità.