«Come istituzioni pubbliche, insieme alla scuola dobbiamo continuare a educare all'amore, all'esempio civile e al coraggio della denuncia, per sconfiggere la violenza di genere e la subcultura mafiosa».


 

Lo afferma, in una nota, la presidente della Provincia di Cosenza e sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che precisa: «È questo il messaggio forte dell'iniziativa di oggi dedicata alla resistenza e alla libertà femminile, tenuta al liceo scientifico di San Giovanni in Fiore con le ultime classi di tutti i licei locali.

 

I ragazzi presenti hanno dato una chiara prova di maturità e responsabilità, dimostrando attenzione straordinaria al tema prioritario della lotta alla violenza nei confronti delle donne, che la Provincia di Cosenza sta portando nelle scuole con l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati e testimonianze autorevoli come quella di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, vittima di lupara bianca».


 

«Lo Stato siamo tutti noi – sottolinea la presidente Succurro – e non possiamo arrenderci alla prepotenza e alle pressioni della criminalità organizzata né subire chi crede che l'amore sia possesso della donna, chi la considera un oggetto di proprietà e non ne rispetta la libertà, i diritti, i sogni e l'autodeterminazione personali».

 

«Ringrazio Badolati, che ha tenuto una vera e propria lectio magistralis sulla forza delle donne nella storia, nonché sulla letteratura e sulla filosofia centrate sull'amore, parlando anche – continua Succurro – della potenza del pensiero di Gioacchino da Fiore.


 

Ringrazio il questore di Cosenza, Michele Spina, e il tenente colonnello Dario Pini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Cosenza, che con passione e professionalità eccezionali hanno confermato la presenza dello Stato e sensibilizzato gli studenti sull'importanza della dignità femminile.

 

Ringrazio Vincenzo Chindamo per l'altissimo valore della sua testimonianza di impegno a favore dei diritti delle donne. Con il racconto del suo dolore e della sua rabbia, egli ci ha spronato a proseguire il lavoro comune per la tutela delle donne, che devono sapere di non essere da sole.

 

Ringrazio soprattutto i ragazzi dei licei di San Giovanni in Fiore, i loro docenti e la dirigente scolastica Angela Audia, per il contributo di spessore – conclude la presidente Succurro – che hanno dato a questo nostro progetto culturale e civile».