"U Ghiegghio": è questo il nome del panino ideato dalla catena a marchio cosentino 'Mi 'Ndujo', nato con lo scopo di omaggiare la comunità arbëreshë, tra le più radicate nel territorio calabrese. Un'idea che - però - non sembra essere piaciuta all'Eparchia di Lungro - ed in particolare a Papas Pietro Lanza - che ha definito il termine "ghiegghio" dispregiativo e non identitario.




«Non possiamo avere un panino denominato “u ghiegghiu” che si prefigge di rappresentare il patrimonio identitario e la presenza Arbëreshe in Calabria – scrive Papas Pietro Lanza su Facebook – È semplicemente offensivo. Eleviamo la nostra protesta e chiediamo a chi ha avuto l’infelice idea di ritirarla. La nostra identità non si può racchiudere in un panino e in un termine ancor oggi usato in modo dispregiativo».




Ciò nonostante, non è mancato l'entusiasmo ed i consensi dei sindaci del territorio – come quelli dell’Arberia jonica presilana – i quali hanno incontrato gli imprenditori di “Mi ‘Ndujo”, Roberto Bonofiglio ed Eugenio Romano, a Vaccarizzo Albanese per discutere del progetto. 

"Ad ispirare, sorreggere e guidare il nostro progetto - spiega il management di Mi 'Ndujo - che è culturale e d’impresa al tempo stesso, restano la consapevolezza, la passione e la determinazione a svelare ogni giorno, anzi tutto a noi stessi, ai calabresi ed al resto del mondo, l’autentico valore aggiunto e le straordinarie potenzialità di sviluppo del patrimonio identitario distintivo di questa terra; a partire dalla biodiversità agroalimentare e dalla ricchezza enogastronomica di cui siamo e dobbiamo essere interpreti e che resta non soltanto uno degli strumenti più competitivi anche nella dimensione turistica internazionale ma che può e deve diventare la nostra inimitabile chiave di lettura e di proposta per un’altra idea e misurazione della stessa qualità della vita."


Il termine ” ghiegghio” è di uso prettamente popolare. E' solito che i calabresi utilizzino l’espressione “ghjeghiu” per indicare l’italo-albanese o arbëreshë.