Clima pesante a Cetraro dopo l’omicidio Corallo e l'intimidazione a Ecologia Oggi
Omicidi, roghi dolosi e silenzi inquietanti: la comunità tirrenica vive giorni di angoscia, tra ombre criminali e paura crescente. Il sindaco invoca lo Stato, mentre la gente teme un ritorno agli anni bui

A Cetraro, piccolo centro del Tirreno cosentino, si respira un’aria pesante. Un clima di paura e sospetto che sembra riportare indietro la cittadina ai decenni più oscuri della sua storia recente, quelli segnati da faide e violenza mafiosa. Gli ultimi episodi – un omicidio in pieno giorno e un incendio doloso ai danni di un’azienda pubblica – hanno scosso profondamente la popolazione, alimentando un senso di insicurezza che le istituzioni faticano a contenere.
L’agguato a Pino Corallo: un omicidio inquietante
Tutto è iniziato il 27 maggio, con l’assassinio di Giuseppe “Pino” Corallo, meccanico 59enne, raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco all’interno della sua officina. I due sicari, a volto coperto e su uno scooter, non hanno lasciato traccia. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha preso in carico l’inchiesta, ipotizzando un contesto legato alla criminalità organizzata, anche alla luce dei precedenti penali della vittima.
Camion in fiamme: intimidazione a Ecologia Oggi
Come se non bastasse, nella notte tra l’8 e il 9 giugno, un vasto incendio ha distrutto diversi camion della ditta Ecologia Oggi, che si occupa della raccolta dei rifiuti. Le fiamme si sono sprigionate nel deposito della marina, avvolgendo in pochi minuti numerosi mezzi. Testimoni parlano di esplosioni e fumo denso, mentre i vigili del fuoco e i carabinieri sono intervenuti per domare il rogo e avviare le indagini. Anche in questo caso, l’ipotesi più accreditata è quella dell’intimidazione dolosa.
Un ritorno agli anni bui?
Per molti cittadini si tratta di un preoccupante ritorno al passato: un tempo in cui omicidi, racket e intimidazioni segnavano la quotidianità. Non è la prima volta che mezzi di Ecologia Oggi vengono presi di mira, e il silenzio assordante che circonda questi fatti aumenta il senso di abbandono. Si invoca una maggiore presenza dello Stato e il potenziamento delle strutture di sicurezza, come la nuova caserma promessa da anni ma mai completata.
Le inchieste e la speranza di chiarezza
Le due inchieste, condotte su binari paralleli da procura ordinaria e Dda, dovranno fare luce sulle connessioni tra i due eventi e su eventuali mandanti. Ma al di là delle indagini, è il tessuto sociale stesso a mostrare crepe profonde: la fiducia nelle istituzioni vacilla, e il timore che la criminalità torni a dettare legge è sempre più tangibile.
La richiesta di verità e sicurezza
Il sindaco Giuseppe Aieta ha lanciato un appello alle autorità centrali affinché si intervenga con decisione per proteggere la comunità e riportare serenità. Ma tra la gente c’è chi chiede di più: verità, trasparenza, sicurezza, perché nessuno vuole che Cetraro torni a essere sinonimo di paura.