Addio a Peppino Gagliardi, simbolo di umanità e passione
Malito e l’intero Savuto piangono la scomparsa improvvisa di un uomo stimato, colto da un malore durante un’escursione a cavallo nei boschi della Sila

Un profondo senso di dolore ha colpito la comunità di Malito e i comuni del Savuto per la scomparsa improvvisa di Peppino Gagliardi, figura conosciuta e stimata in tutto il territorio. L’uomo, impegnato professionalmente nel settore delle apparecchiature medicali, si trovava in Sila per godersi una giornata all’aria aperta, dedicandosi alla sua grande passione: l’equitazione.
Una Tragedia Improvvisa
La tragedia si è consumata nella mattinata, nei pressi del Lago Arvo, all’interno del Parco Nazionale. Durante un’escursione a cavallo, Peppino è stato colto da un malore improvviso. Immediata è scattata la richiesta di soccorso al 118, che ha attivato l’elisoccorso partito da Cosenza e giunto tempestivamente sul luogo dell’accaduto. Tra i primi ad arrivare, il dottor Pasquale Gagliardi, medico e amico fraterno di Peppino fin dall’infanzia, ha tentato disperatamente di rianimarlo. Un tentativo straziante, accompagnato dalle lacrime, nella speranza che la vita potesse avere ancora la meglio.
Il Commiato di un Amico
Lo stesso Pasquale, visibilmente provato, ha affidato ai social un messaggio toccante in cui ha condiviso il suo dolore:
“Da oltre venticinque anni volo nei cieli del dolore per restituire la vita, ma oggi mi sono sentito inerme davanti a quel corpo privo di respiro, a quel volto che conoscevo da sempre. Era proprio lui, un caro amico, compagno d’infanzia a Malito. Ricordo quando veniva da me in sala operatoria per la manutenzione delle apparecchiature… Faceva il suo lavoro con cura e rispetto. Ho cercato di rianimarlo con le lacrime agli occhi, ma ogni mia preghiera è rimasta inascoltata. Se n’è andato un uomo buono, generoso, che condivideva con me l’amore per i veri valori. Addio Peppi.”
La scomparsa di Peppino lascia un grande vuoto in chi lo ha conosciuto e stimato, non solo per la sua professionalità, ma per l’umanità che sapeva trasmettere ogni giorno.