Nel secondo trimestre dell'anno il tasso di disoccupazione scende al 9,9% (-0,4 punti). Lo comunica l'Istat, diffondendo i dati sul mercato del lavoro. A livello trimestrale è il dato più basso dopo il quarto trimestre del 2011 (9,2%).

Nel secondo trimestre il numero degli occupati cresce di 130 mila unità (+0,6%) rispetto al trimestre precedente, con l'aumento dei dipendenti permanenti (+97 mila, +0,7%) e quello "meno intenso" dei dipendenti a termine (+16 mila, +0,5%) e degli indipendenti (+17 mila, +0,3%).

Nell’andamento tendenziale prosegue a ritmi meno sostenuti la crescita del numero di occupati (+0,3%, +78 mila in un anno), dovuta ai dipendenti permanenti a fronte del calo di quelli a termine e degli indipendenti; l’incidenza dei dipendenti a termine sul totale dei dipendenti scende al 17,2% (-0,2 punti in un anno). Dopo il rallentamento nell’ultimo periodo, si arresta la crescita degli occupati a tempo pieno mentre prosegue l’aumento del tempo parziale; l’incidenza del part time involontario è stimata al 64,8% dei lavoratori a tempo parziale (+1,2 punti). Alla crescita dell’occupazione soprattutto nel Nord e più lievemente nel Centro (+0,7% e +0,1%, rispettivamente) si contrappone, per il terzo trimestre consecutivo, il calo nel Mezzogiorno (-0,3%).

Nella ricerca di lavoro, seppure in lieve diminuzione, continua a prevalere l'uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa (82,7%, -0,7 punti); seguono l'invio di curriculum (65,4%, -0,5 punti) e la ricerca tramite internet (55,6%, -2,0 punti). E' quanto emerge dalla rilevazione Istat relativa al mercato del lavoro nel secondo trimestre dell'anno. Aumenta tuttavia sia la quota di disoccupati che ha contattato il Centro pubblico per l'impiego (22,3%, +1,1 punti) sia quella di quanti si sono rivolti alle agenzie di somministrazione (12,2%, 1,6 punti).