Giuseppe Avignone
Giuseppe Avignone

La cosca Avignone ha la sua base a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, e domina con forza criminale anche il vicino centro di Cittanova. Le forze dell’ordine e la DIA descrivono la cosca come una delle più solide e ramificate della regione, con un ruolo di vertice nella malavita locale.

Alleanze strategiche e traffico di droga

Nel corso delle decadi (dagli anni ’90 in poi), l’‘ndrina ha stretto alleanze con clan importanti come i Piromalli, Mamone, Zappia e Gullace‑Raso‑Albanese, estendendo i propri traffici sulla piazza di Genova, da dove gestiva ingenti partite di droga destinate al nord Italia.

Operazioni antimafia e colpi al clan

Nel 2017, la cosca fu coinvolta nell’operazione “Gerry”, che colpì un circuito criminale che includeva anche le cosche Bellocco, Piromalli, Molè e Paviglianiti. Ancora più recente è l’operazione “Spes contra Spem” del giugno 2021, scattata contro i clan Zagari‑Fazzalari‑Viola e Avignone, con 11 misure cautelari per reati di mafia ed estorsione con metodo mafioso.

Faida di Taurianova e violenza organizzata

Tra il 1989 e il 1991, Taurianova fu teatro di una violenta faida che portò alla morte di 32 persone. Coinvolse direttamente le famiglie Avignone e Zagari, oltre a Viola e Fazzalari. L’escalation portò a ritorsioni feroci, che culminarono con uno scontro tra clan che segnò la comunità nel profondo.

Esponenti di rilievo e presenza internazionale

Figure di spicco includono l’ex boss Giuseppe Avignone, ergastolano condannato per la strage di Razzà (1977) e arrestato nel 2017, e il figlio Domenico Avignone, coinvolto nelle inchieste più recenti. La cosca ha anche ramificazioni in Nord Europa, incluso un ramo in Germania, e controlla traffici di droga e armi su scala internazionale.

Una cosca potente, ma sotto attacco

L’‘Ndina Avignone rappresenta una delle realtà criminali di maggior spessore della ‘ndrangheta calabrese. Radicata sul territorio, dotata di alleanze strategiche e capace di traffici transnazionali, resta sotto pressione per le continue operazioni antimafia. Resta comunque un elemento simbolo della capacità della ‘ndrangheta di adattarsi e rafforzarsi, nonostante gli arresti e i colpi giudiziari.