La recente tragedia avvenuta sulla Statale 106 ha riportato alla memoria un episodio altrettanto drammatico, consumatosi poco più di quattro anni fa quasi nello stesso punto: il ponte sul Crati, confine tra Cassano e Corigliano-Rossano. Un tratto di strada tristemente noto, che continua ad alimentare dolore e interrogativi.


Il dramma del 14 agosto 2021

Era la mattina del 14 agosto 2021 quando un violento scontro frontale stroncò le vite di tre giovanissimi: Michela Praino, ventenne di Cassano, Akrem Ayari, diciottenne residente sempre a Cassano, ed Eleonora Recchia, ventunenne di Castrovillari. Viaggiavano a bordo di una Renault Clio diretta verso nord, mentre una Mercedes proveniente dalla direzione opposta colpì in pieno la loro auto sul ponte del Crati. Per loro non ci fu nulla da fare, mentre altre quattro persone rimasero ferite.


Una mattina qualunque, un destino crudele

Michela e Akrem lavoravano insieme in un’attività commerciale di un villaggio turistico a Marina di Sibari. Quel sabato si erano recati con Eleonora al centro commerciale “I Portali” di Corigliano-Rossano per fare qualche acquisto. Il viaggio di ritorno si trasformò in una tragedia che sconvolse intere comunità.


L’abbraccio di un territorio

L’eco del dolore fu immensa: messaggi, ricordi e testimonianze di affetto invasero i social e le piazze, mentre amici e conoscenti si strinsero attorno alle famiglie delle vittime. Un lutto collettivo che lasciò un segno profondo.


La Statale 106, una ferita mai rimarginata

La recente morte di altri due ragazzi cassanesi riapre una cicatrice che non si è mai realmente chiusa. La memoria di Michela, Akrem ed Eleonora torna con forza, trasformandosi in un monito per tutti. Sulla Statale 106 — definita “la strada della morte” — sembra che nulla cambi davvero: nonostante appelli e promesse, la scia di sangue continua.


Un appello che non può più restare inascoltato

Nella comunità cassanese il dolore si rinnova, mentre cresce la consapevolezza che servano interventi concreti per evitare che tragedie come queste continuino a ripetersi. Il ricordo di quei tre giovani e dei due ragazzi recentemente scomparsi deve diventare un impegno collettivo verso la sicurezza e la responsabilità.