Rosa Vespa e Aqua Moses, coppia apparentemente modello di Castrolibero, conducono una vita serena. Sposati nel 2021, uniscono la cultura italiana a quella africana e tradizioni diverse, guadagnandosi la stima dei vicini, che li descrivono come “bravissima gente”. I due vanno a vivere nello stabile dei genitori di lei e sono benvoluti da tutti. Il desiderio di famiglia cresce, fino a quando arriva la buona novella: nel giugno 2024 Rosa annuncia di essere incinta.

Un desiderio di maternità che diventa ossessione

Sui social, Rosa condivide ogni dettaglio di questa presunta gravidanza. Pubblica ecografie, foto di corredini per un maschietto, e a fine agosto organizza un baby shower che diventa un evento celebrativo. Un desiderio di maternità così forte che risale al 2018, quando sui social pubblicava immagini di bambini mulatti e un disegno di una mamma con in braccio un bambino. Tuttavia, questa maternità tanto annunciata non è altro che una finzione. Il corpo di Rosa cambia, la pancia cresce e inganni i familiari e gli amici: ma tutto è parte di un piano meticoloso e diabolico.

Il piano prende forma nella clinica di Cosenza

Nel dicembre 2024, Rosa dichiara che il parto è previsto per gennaio. Poco prima della data, frequenta ripetutamente la clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove viene notata dalle infermiere. Nessuno, però, si domanda il motivo della sua presenza. La notte del presunto parto, l'8 gennaio 2025, Rosa crea una storia perfetta: dichiara che ci sono casi Covid in clinica, impedendo a chiunque di accedere alla sala parto.

Alle 19:41 di quella sera, il marito Moses riceve un messaggio su WhatsApp, scritto in modo sgrammaticato, che dice: “Sua moglie è partorita. Tra un po’ la faccio chiamare.” Moses risponde con un semplice “Siiii” dopo 21 minuti, a cui segue una foto inviata da Rosa: un neonato appena nato in braccio a un medico. L’immagine, chiaramente falsa, è tratta da internet, ma viene usata per convincere il marito e i conoscenti.

Il rapimento di Sofia e l'inganno sui social

Dopo il presunto parto, Rosa dichiara che il neonato è risultato positivo al Covid, motivo per cui non può tornare a casa. Nel frattempo, nella notte, rapisce la piccola Sofia Cavoto dalla clinica, un gesto premeditato nei minimi dettagli.

Rosa continua a inviare foto false del bambino anche ai vicini, mantenendo viva la messinscena. Tuttavia, la combinazione di messaggi WhatsApp incoerenti, sopralluoghi sospetti e immagini poco credibili porta alla scoperta del rapimento e agli sviluppi che tutti conosciamo.

Le indagini rivelano il piano elaborato di Rosa e conducono al ritrovamento della piccola Sofia, riportando sollievo e giustizia alla famiglia Cavoto. Una storia che lascia una comunità scossa e molti interrogativi su come un’ossessione possa trasformarsi in un atto così sconvolgente.