“8 e 9 giugno io resto a casa”. Questa la frase comparsa su uno striscione affisso sotto la sede della Cgil Calabria a Catanzaro. Un messaggio anonimo, firmato da ignoti e accompagnato, secondo il sindacato, da evidenti riferimenti neofascisti. A denunciarne la comparsa è stata la stessa Cgil con un post pubblicato sui social.

La reazione della Cgil: “La giusta risposta è il voto”

Nel post diffuso su Facebook, la Cgil Calabria racconta quanto accaduto come un chiaro segnale di intolleranza e intimidazione, messo in atto “con il favore delle tenebre”. “In questa campagna referendaria – si legge – abbiamo organizzato e partecipato a numerose iniziative pubbliche, comizi, dibattiti, assemblee, volantinaggi. Non li abbiamo mai incontrati, mai sentiti. Questa notte sono usciti dal sottosuolo palesando la loro natura. La giusta risposta è il voto”.

Simone Celebre (Fillea Cgil): “Noi ci mettiamo la faccia”

Durissima e determinata la risposta di Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria: “Chi attacca la Cgil con viltà e minacce non fa paura. Lo striscione che abbiamo trovato stamattina, firmato dai soliti vigliacchi neofascisti, è solo il segno della loro debolezza. Noi non restiamo a casa, noi ci mettiamo la faccia. Non strisciamo nell’ombra, ma costruiamo democrazia a testa alta”.

“La Calabria è terra di antifascismo”

Celebre conclude ribadendo l’identità resistente della regione: “La Calabria è terra di lavoro, resistenza e antifascismo. E così resterà”. Una posizione chiara che si traduce in un appello al coraggio civile e alla partecipazione democratica, proprio nei giorni cruciali del voto referendario. Contro chi semina paura, la Cgil alza la voce. E invita tutti a fare lo stesso.