Ricade oggi la 3/a Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.


 

Una data simbolica in ricordo del giorno in cui a Codogno venne scoperto il paziente uno. Tre anni esatti da allora, alla Pontificia Università San Tommaso D'Aquino, a Roma, la cerimonia che ha come slogan: 'Insieme per garantire la salute di tutti' e vede la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro della Salute Orazio Schillaci e del vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino.

 

E alcuni luoghi simbolo della pandemia, da Vo' Euganeo a Codogno, saranno visitati dal presidente nazionale della Croce Rossa, Rosario Valastro.

 

Promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 "per onorare il lavoro, l'impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus".


 

Un drammatico bilancio, con 500 decessi nella prima e nella seconda fase Covid-19 tra i professionisti sociosanitari mentre i contagi proseguono negli ultimi mesi al ritmo di 5mila-8mila ogni 30 giorni raggiungendo, tra infezioni e reinfezioni, quota 474.000 pur senza più registrare, dopo l'arrivo dei vaccini, casi gravissimi e decessi.

 

Quest'anno, le 11 Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni sociosanitarie, che rappresentano oltre 1,5 milioni di professionisti tra medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali, hanno deciso di celebrare insieme questa giornata.

 

"Le professioni sociosanitarie - affermano i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli - sono da sempre accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto.


 

Anche nelle fasi più dure della pandemia, quando non c'erano ancora i vaccini e mancavano spesso anche i dispositivi di protezione individuale, l'assistenza non è mai venuta meno".

 

Per la giornata del ricordo, nei luoghi simbolo della pandemia, il presidente nazionale della Croce Rossa farà tappa prima a Vo' Euganeo, il paese in provincia di Padova dove il 21 febbraio si registrò la prima vittima del Coronavirus, poi andrà a Calvisano, in provincia di Brescia, dove a marzo Fausto Bertuzzi fu il primo volontario della Croce Rossa a morire, a 49 anni, e consegnerà la medaglia d'oro alla memoria ai suoi familiari oltre a inaugurare il neo Comitato CRI del Garda-Bresciano, con sede a Desenzano del Garda.

 

La terza tappa sarà a Codogno, nel Lodigiano. Qui sarà consegnata al Comitato della Croce Rossa il riconoscimento del 'Tempo della Gentilezza'. Ultima tappa a Milano per dare il riconoscimento al volontario Cri Antonio Arosio, ex presidente del Comitato Regionale della Lombardia.

 

A Codogno la cerimonia di ricordo vera e propria si svolgerà il 21 febbraio, giornata 'dedicata alla comunità resiliente di Codogno e alle vittime del Covid' con la posa di una corona al memoriale.