È stato condannato a tre anni di reclusione l’assessore del Comune di Lamezia Terme, Tranquillo Paradiso, titolare delle deleghe ai rapporti con il Consiglio, Polizia municipale, Sistemi informativi e Transizione digitale. La decisione è stata pronunciata dal giudice monocratico Gian Marco Angelini del Tribunale di Lamezia Terme, trattandosi di reati fiscali di competenza monocratica. Secondo l’accusa, Paradiso avrebbe evaso il fisco nell’ambito della sua attività imprenditoriale e nella gestione di un’azienda che, secondo gli inquirenti, sarebbe riconducibile a lui.

Alla pena detentiva si aggiunge l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, una misura che rende la vicenda ancor più delicata sotto il profilo amministrativo e politico.

I dubbi sulla compatibilità e l’ombra della Legge Severino

La sentenza di primo grado apre ora una fase di incertezza sulla possibilità per Paradiso di continuare a ricoprire il suo incarico. La presenza dell’interdizione dai pubblici uffici potrebbe infatti richiamare l’applicazione della cosiddetta Legge Severino, normativa che disciplina la sospensione o decadenza degli amministratori pubblici condannati, anche non in via definitiva, per determinati reati.

Sarà dunque necessario valutare attentamente le implicazioni della decisione del giudice e le conseguenze che potrebbero ricadere sull’assetto politico e amministrativo della città.

Una nuova scossa per il consiglio comunale

La condanna di Tranquillo Paradiso arriva a poche settimane da un’altra sentenza che ha coinvolto la consigliere comunale Carolina Caruso, condannata a due anni con sospensione della pena per fatti legati al fallimento della società Caruso Group.
Due decisioni ravvicinate che alimentano un clima di tensione e interrogativi all’interno dell’amministrazione lametina, già al centro di un dibattito pubblico sempre più attento alla trasparenza e alla legalità nella gestione della cosa pubblica.

Una vicenda che apre scenari politici complessi

L’amministrazione comunale si trova ora davanti a un passaggio delicato, chiamata a valutare gli aspetti normativi e politici del caso Paradiso e a gestire l’impatto di un’altra condanna che coinvolge membri dell’istituzione.

La vicenda, destinata a svilupparsi anche nelle prossime settimane sul piano giudiziario e amministrativo, rappresenta un nuovo punto di snodo per la città e potrebbe determinare cambiamenti significativi negli equilibri interni alla Giunta e al Consiglio.