Roberto Occhiuto e Nicola Leone
Roberto Occhiuto e Nicola Leone

La Calabria si trova ancora una volta intrappolata in un gioco di promesse e illusioni. Il nuovo ospedale, che avrebbe dovuto rappresentare un pilastro per la sanità regionale, sembra esistere più nei discorsi ufficiali che nella realtà concreta. Dall’inizio del progetto, questo presunto hub sanitario si è trasformato in un’opera fantasma, spostandosi da un luogo all'altro senza mai vedere una vera e propria costruzione. Il primo annuncio collocava il nuovo ospedale a Vaglio Lise, alle porte di Cosenza. Tuttavia, quel progetto è stato abbandonato, e successivamente si è deciso di spostarlo a contrada Rocchi, su terreni dell’Unical, l’Università della Calabria. Ma cosa rimane oggi di questa promessa? Soltanto carte, dichiarazioni politiche e dubbi sempre più pressanti.

Un progetto che si perde nel tempo

Le tempistiche sono uno degli elementi più critici. Ogni anno, nuovi annunci promettono l’inizio dei lavori, ma il tempo continua a passare inesorabilmente senza che si veda una vera e propria concretizzazione. Lo stesso governatore Roberto Occhiuto, durante l’inaugurazione dell'anno accademico dell'Università della Calabria, ha ribadito l’intenzione di collocare l'ospedale nell'area dell'ateneo. Ma è lecito chiedersi: quanto reali sono queste parole? Cosa impedisce davvero la realizzazione di questo progetto che, almeno sulla carta, dovrebbe rappresentare un punto di svolta per la sanità calabrese? Uno degli aspetti più surreali di questa vicenda è il continuo cambio di localizzazione. Vaglio Lise era stata inizialmente scelta come sede per il nuovo ospedale, ma poi il progetto è stato abbandonato. Successivamente, si è deciso di spostare tutto a contrada Rocchi, nei pressi dell'Unical. Questo spostamento ha sollevato non poche polemiche. Perché cambiare improvvisamente località? Quali interessi ci sono dietro questa scelta? E soprattutto, quanto costa alla comunità calabrese questa continua riorganizzazione?

La sanità calabrese

Il caso del nuovo ospedale si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà e contraddizioni nella gestione della sanità calabrese. Gli ospedali esistenti soffrono di carenze croniche di personale, di attrezzature obsolete e di una gestione spesso inefficiente. In questo quadro, la promessa di un nuovo hub sanitario sembra quasi una beffa. È possibile migliorare la sanità regionale puntando su un’opera che, a oggi, esiste solo nei progetti? I cittadini calabresi sono sempre più scettici. Ogni nuovo annuncio viene accolto con un misto di speranza e rassegnazione. Dove sono i fondi promessi? Quando inizieranno davvero i lavori? Quali sono le garanzie che questo progetto non rimanga una delle tante incompiute della regione? Sono domande legittime, a cui chi governa dovrebbe rispondere con chiarezza e trasparenza.

L’impatto sull’Unical

La decisione di collocare l'ospedale nell'area dell'Università della Calabria ha sollevato ulteriori interrogativi. Quale sarà l’impatto sull’ateneo? Gli spazi previsti saranno sufficienti per accogliere una struttura di questa portata? E quale ruolo avranno gli studenti e il personale universitario in questo progetto? La vicinanza a un polo accademico potrebbe rappresentare un valore aggiunto, ma solo se l'integrazione tra ospedale e università sarà gestita in modo efficace.

Le questioni economiche

Un altro nodo cruciale è rappresentato dai costi. Quanto denaro è stato già speso per progettazioni, studi di fattibilità e cambi di localizzazione? E quanto ne servirà ancora per portare a termine l’opera? In una regione già gravata da difficoltà economiche, è fondamentale che ogni euro speso venga giustificato e utilizzato in modo efficace. Altrimenti, il rischio è quello di aggiungere un ulteriore fardello alle casse pubbliche senza ottenere risultati tangibili. La politica calabrese gioca un ruolo determinante in questa vicenda. Tuttavia, invece di fare chiarezza, spesso alimenta ulteriori dubbi. Le dichiarazioni ufficiali si susseguono, ma raramente sono accompagnate da azioni concrete. È tempo che chi governa si assuma la responsabilità di fornire risposte chiare e di prendere decisioni definitive. Senza una guida forte e determinata, il progetto del nuovo ospedale rischia di rimanere un’eterna incompiuta.

Una domanda aperta

In conclusione, il nuovo ospedale rappresenta un esempio emblematico delle difficoltà che la Calabria affronta nella gestione dei grandi progetti. La questione non riguarda solo la sanità, ma anche la capacità di programmazione e gestione a livello regionale. I cittadini meritano risposte e, soprattutto, risultati. Sarà mai costruito questo ospedale? O resterà un simbolo delle promesse non mantenute. È tempo che la Calabria smetta di accontentarsi di parole e inizi a pretendere fatti. E voi, cosa ne pensate? Questo progetto vedrà mai la luce o è destinato a rimanere un sogno irrealizzato?