arresti per spaccio di droga
Controlli carabinieri

Operazione antidroga: due arresti in flagranza di reato

Due arresti per spaccio

Nella serata del 13 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Acri, in collaborazione con l’Aliquota Operativa della Compagnia di Rende, hanno concluso un’importante operazione antidroga, portando all’arresto di due persone. Il primo fermo è avvenuto nel corso di un servizio di controllo del territorio a Sant’Angelo, dove i militari hanno intercettato un 32enne, già noto alle forze dell’ordine, in possesso di venti involucri contenenti cocaina, per un peso complessivo di 8 grammi. Oltre alla droga, il sospettato aveva con sé una somma di denaro in contanti, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

 

Perquisizione e scoperta a Corigliano Rossano

 

L’operazione non si è fermata al primo arresto. Le forze dell’ordine hanno esteso i controlli all’abitazione del 32enne, dove un comportamento anomalo ha destato i sospetti dei militari. Il figlio della compagna dell’uomo, un diciottenne di Corigliano Calabro, si è diretto rapidamente verso la propria camera, attirando l’attenzione degli investigatori. Durante la perquisizione della stanza, i carabinieri hanno scoperto quasi mezzo chilo di marijuana nascosto all’interno di un armadio. Insieme alla sostanza stupefacente, sono stati trovati un bilancino di precisione e del denaro contante, ritenuto frutto dello spaccio.

Secondo le stime, la quantità di marijuana sequestrata avrebbe potuto fruttare circa 3.000 euro sul mercato illecito.

Provvedimenti e garanzie legali

 

I due uomini, colti in flagranza di reato, sono stati immediatamente arrestati dai Carabinieri e successivamente sottoposti agli arresti domiciliari su disposizione delle competenti Autorità Giudiziarie di Cosenza e Castrovillari. La misura cautelare è stata adottata al fine di garantire la prosecuzione delle indagini in un contesto controllato, limitando eventuali ulteriori azioni illecite e preservando l’integrità delle prove raccolte.

Le forze dell’ordine proseguiranno le verifiche per accertare non solo le responsabilità dirette degli arrestati, ma anche possibili legami con reti più ampie di spaccio o organizzazioni criminali attive nella zona. L’analisi del materiale sequestrato, inclusi i telefoni cellulari, il denaro contante e il bilancino di precisione, sarà cruciale per ricostruire i movimenti e le modalità operative degli indagati.

Le autorità competenti mantengono alta l’attenzione su questi episodi, sottolineando l’importanza della collaborazione tra diverse unità operative per contrastare efficacemente il fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Tuttavia, è fondamentale ricordare che, nel rispetto delle garanzie costituzionali, gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a una sentenza definitiva. Questa precisazione tutela il diritto alla difesa e garantisce un processo equo, come previsto dall’ordinamento giuridico italiano.

L’operazione, oltre a rappresentare un duro colpo per il mercato locale della droga, evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nel monitorare il territorio e nel prevenire fenomeni che minacciano la sicurezza e il benessere delle comunità locali.