Acri, infermiere aggredito da un medico al Pronto soccorso: l’Ordine di Cosenza chiede provvedimenti immediati
L’Opi Cosenza condanna con fermezza l’episodio di violenza avvenuto nell’ospedale di Acri e chiede chiarimenti urgenti all’Asp

L’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Cosenza ha espresso una dura e inequivocabile condanna nei confronti dell’aggressione avvenuta presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Acri, dove un dirigente medico – già noto per comportamenti simili in passato – ha aggredito verbalmente e tentato di aggredire fisicamente un infermiere regolarmente iscritto all’Ordine.
L’episodio, definito di “eccezionale gravità” dall’Opi, si è consumato alla presenza di pazienti, e l’aggressione è stata evitata solo grazie al pronto intervento di altri operatori sanitari.
Denuncia e richiesta di risposte formali
A seguito dell’accaduto, l’Ordine ha provveduto a presentare denuncia all’Autorità giudiziaria e a segnalare formalmente l’episodio al rischio clinico aziendale, richiedendo alla Direzione dell’Asp e alle autorità competenti una presa di posizione chiara e immediata.
In particolare, il presidente Fausto Sposato ha intimato all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza di fornire precisi chiarimenti scritti e dettagliati, con la massima urgenza, su quattro punti fondamentali: Segnalazione disciplinare del medico: L’Opi chiede se l’autore dell’aggressione sia stato formalmente segnalato all’Ufficio Procedimenti Disciplinari, con indicazione del numero di protocollo e dello stato del procedimento. In caso contrario, si esige una motivazione sull’omessa attivazione del procedimento. Compatibilità con la permanenza in servizio: L’Ordine domanda se la Direzione consideri compatibile la permanenza in servizio del medico, a contatto con colleghi e utenza, con la necessaria valutazione del rischio per la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti. Provvedimenti adottati: Si chiede un elenco dettagliato delle misure aziendali eventualmente adottate dopo la denuncia, tra cui provvedimenti cautelari interni, trasferimenti, sorveglianza sanitaria o altre azioni. Applicazione uniforme del codice disciplinare: L’OPI sollecita conferma che il regolamento disciplinare venga applicato senza eccezioni a tutte le categorie di dipendenti, escludendo discriminazioni o forme di protezione verso figure dirigenziali.
Tolleranza zero, davvero?
Il presidente Sposato denuncia l’inaccettabilità dell’inerzia e sottolinea che la mancata attivazione dei protocolli previsti rappresenta un precedente pericoloso, in netto contrasto con la politica di “tolleranza zero verso ogni forma di violenza” più volte dichiarata dalla sanità pubblica.
“La tutela dell’integrità fisica, psicologica e professionale degli infermieri – si legge nella nota – è un obbligo giuridico e morale dell’Azienda Sanitaria. Ogni ulteriore inazione sarà interpretata come grave omissione, con conseguenze che saranno segnalate alle autorità competenti per la sicurezza del lavoro”.
Un appello alla categoria: denunciare sempre
L’Opi Cosenza invita tutti gli infermieri iscritti a segnalare tempestivamente ogni episodio di violenza, intimidazione o sopraffazione, sia essa verbale che fisica, rivolgendosi all’Ordine e alle autorità preposte. Solo con un'azione collettiva e tempestiva – afferma il comunicato – sarà possibile contrastare una deriva definita “sempre più intollerabile nei luoghi di lavoro”.
In conclusione, l’Ordine delle professioni infermieristiche pretende un riscontro formale in tempi rapidi, riservandosi in caso contrario l’adozione di tutte le misure previste dal proprio statuto e dalla normativa vigente per tutelare i propri iscritti. L’episodio di Acri non può essere archiviato con il silenzio.