Caso Veronese, bufera sulla UIL Scuola: "Punito chi denuncia"
La deputata Simona Loizzo difende il professore sospeso: "Un atto gravissimo, serve trasparenza. Chi solleva irregolarità va tutelato, non isolato"

La sospensione del professor Simone Veronese da parte della UIL Scuola solleva interrogativi che travalicano le dinamiche sindacali interne. A intervenire con fermezza sulla vicenda è la deputata calabrese della Lega, Simona Loizzo, che definisce la decisione un atto "gravissimo" e pericoloso, capace di scoraggiare chi ha il coraggio di denunciare presunte irregolarità. "In un Paese democratico – afferma – chi solleva questioni di interesse pubblico dovrebbe essere ascoltato, tutelato e rispettato, non punito con sanzioni disciplinari senza fondamento".
Il ruolo del sindacato sotto accusa
La deputata pone l’accento sul ruolo del sindacato, che – ricorda – è nato con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e garantire giustizia. "Non possiamo accettare – dichiara Loizzo – che diventi invece uno strumento per reprimere il dissenso o isolare chi pone domande scomode. La trasparenza e la legalità non sono parole vuote da tirare fuori solo quando fanno comodo: devono guidare ogni scelta, anche all’interno delle organizzazioni sindacali". La denuncia del professor Veronese riguarda, nello specifico, la mancata contabilizzazione dei consumi idrici degli immobili comunali di Reggio Calabria, con conseguenze dirette sulle bollette dei cittadini.
Una battaglia per i diritti di tutti
"Non è solo una questione personale – precisa Loizzo – ma una battaglia di principio". Secondo la parlamentare, colpire chi denuncia rappresenta un precedente pericoloso, che potrebbe dissuadere in futuro altri lavoratori dal far emergere irregolarità. Per questo motivo ha deciso di accompagnare personalmente il docente presso le autorità giudiziarie competenti, per assicurarsi che venga fatta piena luce sui fatti. "Chi oggi resta in silenzio – conclude – domani perderà il diritto di parlare di diritti".