Il food truck sequestrato a Diamante
Il food truck sequestrato a Diamante

La Procura della Repubblica di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, ha disposto il sequestro su tutto il territorio nazionale di un prodotto commerciale probabilmente broccoli – ritenuto all’origine della grave intossicazione da botulino registrata nel Cosentino. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un’inchiesta che, al momento, conta una vittima e nove persone ricoverate.

La vittima e i casi di ricovero

A perdere la vita è stato Luigi Di Sarno, 52enne turista di Cercola, in provincia di Napoli. L’uomo si trovava in vacanza quando ha accusato i sintomi dell’intossicazione e si è recato presso una clinica privata di Belvedere Marittimo. Le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso. Altri nove pazienti sono attualmente ricoverati in strutture ospedaliere della zona, sottoposti a cure specifiche per contrastare gli effetti del botulino.

Le ipotesi di reato

L’inchiesta si concentra su due filoni principali: morte come conseguenza di altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi. Gli inquirenti stanno verificando la filiera di produzione, conservazione e distribuzione del prodotto sospetto per individuare eventuali contaminazioni e accertare responsabilità dirette o indirette nella catena commerciale.

Indagato il titolare del food truck

C’è un nome nell’inchiesta sul caso di botulino che ha provocato la morte di un 52enne e diversi ricoveri in Calabria. Si tratta di G.S., classe 1992, originario di Belvedere Marittimo e titolare del food truck “Da Peppino”. L’uomo è stato sottoposto questa mattina a interrogatorio di garanzia. Il veicolo utilizzato per l’attività di vendita ambulante è stato posto sotto sequestro su disposizione della Procura. Le indagini sono condotte dai Carabinieri del Nas, coordinati dal Comando provinciale dell’Arma guidato dal colonnello Andrea Mommo. L’obiettivo è ricostruire la filiera di preparazione e conservazione dei prodotti per individuare eventuali contaminazioni che possano aver generato la tossina botulinica. La Procura della Repubblica ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, affidando l’incarico all’Istituto di Medicina Legale di Catanzaro. Contestualmente, i magistrati stanno verificando anche eventuali responsabilità mediche, poiché il 52enne, prima del decesso, si era recato in una clinica privata di Belvedere Marittimo.

Verifiche anche sul fronte sanitario

La Procura sta inoltre valutando eventuali profili di responsabilità medica: l’attenzione è puntata sulle modalità di intervento e gestione del paziente presso la struttura sanitaria di Belvedere Marittimo, per stabilire se i tempi o le procedure abbiano avuto un ruolo nell’esito fatale.

Un caso che scuote il territorio

L’episodio ha destato forte allarme nella comunità e tra i turisti presenti sul litorale cosentino in piena stagione estiva. Le autorità sanitarie e investigative invitano alla massima prudenza e garantiscono un monitoraggio costante per prevenire ulteriori rischi, mentre i campioni sequestrati sono sottoposti ad analisi approfondite.

Sequestro per accertare la contaminazione

Secondo quanto si è appreso, il sequestro è finalizzato ad accertare se l'eventuale contaminazione abbia riguardato altre confezioni o se pure la contaminazione sia avvenuta nel punto vendita. Accertamenti che saranno svolti nei prossimi giorni dai Carabinieri del Nas. Contestualmente, gli esami sui prodotti trovati all'interno del food truck - che è stato sequestrato - sono svolti anche dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.  

Autopsia sul corpo di Di Sarno

La Procura, intanto, ha disposto l'autopsia sulla salma di Di Sarno che si trova nell'ospedale di Lagonegro. L'uomo, secondo quanto si è appreso, mercoledì ha mangiato - così come i ricoverati in ospedale a Cosenza - un panino ad una track food a Diamante. Quindi si è sentito male ed è andato a casa dove trascorreva la villeggiatura. Poi si è recato alla clinica privata dove gli avrebbero detto di rivolgersi ad una struttura più attrezzata. L'uomo ha quindi deciso di tornare in Campania ma lungo il viaggio, mentre percorreva la strada Fondovalle del Noce, a Lagonegro (Potenza), le sue condizioni sono peggiorate. I familiari hanno avvertito il 118 che ha inviato un'eliambulanza ma l'uomo è morto prima di arrivare in ospedale.    

Somministrato il siero ai ricoverati

Sono stabili, intanto, le condizioni dei nove ricoverati nell'ospedale di Cosenza. Sette sono in terapia intensiva, un ragazzino è in pediatria ed un'altra persona al Pronto soccorso. Questi ultimi due sono sotto controllo.    

A cinque ricoverati, i medici hanno somministrato il siero immune antitossina botulinica giunto da Taranto e poi da Roma. Altre fiale sono tenute di scorta.    

Secondo quanto riferito dai sanitari, i sintomi da intossicazione botulinica si possono manifestare nelle 72 ore successive all'ingestione, il che significa che non è possibile escludere nuovi casi.