Tribunale di Bologna
Tribunale di Bologna

Nel 2011 la Guardia di Finanza di Lugo, nel Ravennate, aveva avviato un'indagine nei confronti di una donna originaria di Bisignano, in provincia di Cosenza, ma residente da anni in Romagna. Nonostante risultasse cieca totale e beneficiaria di indennità statali per la sua condizione, era stata sorpresa dalle telecamere mentre compiva azioni quotidiane incompatibili con la cecità: attraversava la strada, leggeva il giornale, faceva la spesa, si muoveva in bicicletta e lavorava nel suo salone di parrucchiera. Le immagini avevano portato alla revoca dei benefici economici e a un'accusa per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Una diagnosi che cambia tutto: assoluzione in primo e secondo grado

Il processo aveva preso una piega decisiva quando il giudice per l’udienza preliminare di Ravenna aveva disposto una perizia specialistica, affidata al professor Pasquale Troiano del policlinico di Milano, noto anche per essere stato consulente in casi ad alto profilo. Lo specialista aveva stabilito che la donna soffriva di una patologia grave: un elettroretinogramma piatto, ovvero l’assenza di segnali dalla retina al cervello, con una visione così limitata da essere paragonabile all’osservare il mondo attraverso una cannuccia. Alla luce di questa valutazione medica, il Gup aveva assolto l’imputata nel 2013 con formula piena: «il fatto non sussiste».

Appello chiuso dopo 12 anni: la giustizia conferma l’assoluzione

Nonostante l’Inps, costituitosi parte civile, e la Procura di Ravenna avessero fatto ricorso, la Corte d’Appello di Bologna ha confermato l’assoluzione, rigettando ogni accusa. Il reato, nel frattempo, sarebbe comunque caduto in prescrizione, ma la presenza della parte civile ha spinto i giudici a entrare nel merito, riaffermando l’innocenza dell’imputata. Oggi la donna ha 76 anni ed è in pensione. A distanza di oltre un decennio, la sua lunga vicenda giudiziaria si è conclusa con un verdetto definitivo che restituisce credibilità alla sua condizione e mette fine a un caso che, all’epoca, aveva suscitato clamore.