Condannato in appello l’ex consigliere regionale Domenico Creazzo: 10 anni per scambio elettorale politico-mafioso
La Corte d’appello di Reggio Calabria ribalta l’assoluzione di primo grado nel processo “Eyphemos”. Coinvolti anche il fratello Antonino e il boss Domenico Laurendi. Confermate alcune assoluzioni

La Corte d'appello di Reggio Calabria ha ribaltato la sentenza di primo grado e condannato a 10 anni di reclusione l’ex consigliere regionale della Calabria Domenico Creazzo, eletto nel 2020 con la lista di Fratelli d’Italia. L’ex sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte è stato riconosciuto colpevole di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito del processo "Eyphemos". La sentenza di assoluzione era stata impugnata dal procuratore aggiunto Stefano Musolino e dal sostituto Salvatore Rossello.
Il ruolo del clan e l'accusa di scambio elettorale
Secondo l’accusa, Domenico Creazzo avrebbe accettato la promessa di sostegno elettorale da parte del boss Domenico Laurendi, anche lui imputato nel processo, in cambio di future utilità. Condannato a 10 anni anche il fratello dell’ex consigliere, Antonino Creazzo. Entrambi erano stati arrestati pochi giorni dopo le elezioni regionali, quando Domenico Creazzo era ancora sindaco in carica. L'indagine ha messo in luce presunti legami tra l’ex politico e le cosche della 'ndrangheta attive tra Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte.
Assoluzioni confermate per altri imputati
La Corte d'appello ha invece confermato le assoluzioni già disposte in primo grado per altri due imputati: l’ex presidente del Consiglio comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Cosimo Idà, e il medico Giuseppe Antonio Galletta. Il procedimento giudiziario è nato da un’articolata inchiesta della polizia di Stato che ha portato alla luce un presunto sistema di interferenze mafiose sulle elezioni regionali del 2020 nella provincia di Reggio Calabria.