Una struttura sanitaria ambulatoriale situata nel territorio di Vibo Valentia è stata posta sotto sequestro dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria e della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica. Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari, arriva al termine di un’attività investigativa articolata e condotta sotto la direzione del procuratore Camillo Falvo.

Indagini su attività senza autorizzazione

Secondo quanto emerso dalle indagini, il poliambulatorio erogava diverse prestazioni medico-specialistiche di tipo ambulatoriale, comprese attività che prevedevano l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali e diagnostiche. Tutto ciò, però, sarebbe avvenuto in assenza dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria, indispensabile per lo svolgimento legale di simili prestazioni sanitarie.

Gravi carenze normative

Gli accertamenti avrebbero evidenziato che la struttura era dotata soltanto dell’“autorizzazione alla realizzazione di struttura sanitaria”, un documento necessario ma non sufficiente per operare. In particolare, mancava l’autorizzazione specifica per l’esercizio delle attività mediche e odontoiatriche, comprese quelle che possono comportare un rischio clinico per i pazienti. Nonostante fosse attrezzata anche per interventi di chirurgia ambulatoriale o per procedure complesse, il poliambulatorio avrebbe operato senza le certificazioni richieste, esponendo così i pazienti a potenziali pericoli per la salute e la sicurezza.

Intervento a tutela dei cittadini

Il sequestro dei locali e delle apparecchiature rappresenta una misura preventiva per fermare l’esercizio non autorizzato di prestazioni sanitarie e per garantire la tutela del diritto alla salute dei cittadini. L’attività investigativa, tuttora in corso, mira a chiarire eventuali responsabilità amministrative e penali da parte dei gestori della struttura e di eventuali collaboratori coinvolti.