Crotone, Errigo: “Dopo 25 anni i rifiuti cominciano a lasciare la città. La bonifica è dovere verso la comunità”
Il Commissario straordinario per il Sin: "Il sito industriale avvelenato è una casa che brucia, serve agire con coraggio"

“C’è una linea sottile in cui la Calabria si specchia. È quella che divide e unisce cielo e mare di Crotone, blu su blu. Ma sotto quel blu si nasconde da troppo tempo un veleno che corrode la terra e i fondali marini: l’eredità industriale tossica che da venticinque anni offende la vita”. Così Emilio Errigo, Commissario straordinario di Governo per la bonifica del Sin Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria, descrive il dramma ambientale che ancora grava sul territorio.
Tra giustizia e necessità di agire
Errigo richiama la recente sentenza del Tar di Catanzaro, sottolineando il rispetto assoluto per i giudici e per la funzione di equilibrio che esercitano. Ma al tempo stesso ribadisce la convinzione di aver agito “nel diritto, con l’ausilio di giuristi e docenti, in circostanze che non ammettevano rinvii”.
“La giustizia ha i suoi tempi – spiega – ma ci sono frangenti in cui i minuti valgono più delle ore, in cui la comunità chiede decisioni. È la metafora della casa che brucia: nessuno resterebbe a discutere chi debba impugnare il secchio, si corre e si spegne l’incendio”.
I primi risultati concreti
Dopo anni di immobilismo, Errigo annuncia i primi risultati tangibili: 58 camion, con oltre 1.560 tonnellate di scorie, hanno lasciato Crotone per raggiungere siti di smaltimento fuori dalla Calabria. “È la prova che l’immobilismo non è l’unico destino possibile. È un’immagine che vale più di mille carte bollate: camion che si muovono e che finalmente portano via parte di quel peso. Dopo venticinque anni, il primo segnale di liberazione”.
Il paradosso della discarica e le prospettive
Il Commissario solleva però una contraddizione evidente: “Come può accadere che rifiuti pericolosi della stessa specie, provenienti da ogni parte d’Italia, possano approdare nella discarica cittadina, mentre quelli del Sin di Crotone ne sono esclusi? È un paradosso che dovrà essere affrontato con coraggio e trasparenza”.
Errigo registra con favore le iniziative legislative regionali in corso, definendole “un passo nella giusta direzione, un tassello per costruire la cornice di legalità e operatività entro cui la bonifica deve finalmente compiersi”.
Un futuro da riconquistare
Mentre Eni Rewind lavora all’individuazione di nuovi siti di smaltimento, anche all’estero, e mentre al Commissario è stato affidato anche il compito di seguire le aree archeologiche di Antica Kroton, Errigo torna al ricordo personale del mare crotonese: “Un orizzonte blu che da ragazzo sembrava infinito. Oggi penso a una città che ha pagato prezzi altissimi all’industrializzazione senza regole e che ora chiede solo di rinascere. Questa è la nostra responsabilità: restituire a Crotone dignità, salute e futuro”.