Tentano di introdurre 20 cellulari nel carcere di Rossano con un drone
Il velivolo perde quota e abbandona il carico vicino alla portineria, facilitando l'intervento della Polizia penitenziaria. Il Sappe: “Servono misure urgenti per impedire l’uso illecito di telefoni in carcere”

Domenica scorsa, nel carcere di Rossano, è stato sventato un tentativo di introdurre venti telefoni cellulari tramite un drone. Il velivolo, probabilmente a causa di un guasto tecnico, non è riuscito a completare il tragitto previsto e ha abbandonato un secchiello contenente i dispositivi nelle vicinanze della portineria dell’istituto penitenziario. Questo ha permesso un pronto intervento della Polizia penitenziaria, che ha recuperato l’intero carico.
Nuove scoperte e preoccupazioni
Anche il giorno successivo, gli agenti hanno individuato uno smartphone nascosto all’interno di un contenitore, segno che i tentativi di introdurre illegalmente dispositivi continuano. L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di criticità che riguarda la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, dove l’uso non autorizzato di telefoni cellulari rappresenta una minaccia concreta.
L’allarme del Sappe: servono contromisure
In una nota congiunta, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Ciccone, segretario regionale, hanno ribadito l’urgenza di schermare le carceri per rendere inutilizzabili i cellulari introdotti illegalmente. "Il reato introdotto nel codice penale qualche anno fa – affermano – non ha prodotto effetti concreti in termini di deterrenza. Ai colleghi che operano con pochi mezzi e risorse va il nostro plauso per l’impegno nella tutela della legalità e della sicurezza".