Cosca Megna, l’espansione della ’ndrangheta tra radicamento e commissariamento
Originaria di Papanice, la cosca si impone nel Crotonese, estendendo il controllo anche a Isola Capo Rizzuto e oltre

La cosca Megna affonda le proprie radici a Papanice, una frazione di Crotone. Nato come sodalizio territoriale, il clan ha progressivamente consolidato il proprio potere nella provincia crotonese, riuscendo a imporsi in un quadro criminale frammentato e competitivo.
Faide e dinamiche interne
Sin dagli anni 2000, la Megna si è ritrovata coinvolta in scontri armati con le cosche Vrenna, Bonaventura, Russelli e Arena, innescando tensioni e allineamenti strategici interni. Nel 2008, dopo l’uccisione di Luca Megna (figlio di Domenico) e il ferimento della sua famiglia, emerse la rilevanza dei conflitti tra clan nell’impianto mafioso locale.
Espansione e operazioni giudiziarie
Con il processo “Glicine”, la Dda di Catanzaro ha confermato la sua forza criminale: rappresentata come perno dell’ndrangheta nella zona, la cosca Megna ha manifestato capacità di infiltrazione nella politica locale. Recenti attività giudiziarie hanno portato alla richiesta di 21 condanne nel procedimento contro i suoi affiliati.
Controllo e commissariamento dove altri vacillavano
L’inchiesta “Folgore-Blizzard” ha messo in luce l’estensione del potere di Mico Megna fino a Isola Capo Rizzuto. Approfittando degli arresti che avevano debilitato clan locali, la Megna ha consolidato una sorta di “commissariamento”, guidando le nuove leve locali attraverso figure come Fiorello Maesano.