È morto Antonio Baudi, magistrato e giurista di grande rigore e umanità
Figura centrale della giustizia calabrese, fu giudice, presidente di sezione e autore di importanti opere sul diritto e la prova penale

Si è spento a 79 anni, dopo una lunga malattia, l’ex magistrato Antonio Baudi, figura autorevole e stimata della giustizia calabrese. È morto a Catanzaro, città in cui ha svolto gran parte della sua carriera, ricoprendo ruoli di alto profilo nel sistema giudiziario. Baudi è stato giudice istruttore, poi presidente della sezione Gip-Gup del Tribunale, e successivamente ha assunto le funzioni di presidente di sezione presso la Corte d’Appello. Una carriera lunga e rigorosa, condotta sempre con equilibrio, profonda competenza e dedizione assoluta al ruolo.
Un giurista colto e appassionato formatore
Antonio Baudi non è stato solo un magistrato di valore, ma anche un raffinato giurista, apprezzato per la sua cultura e la capacità di indagare a fondo i temi del diritto e della prova penale. Autore di numerosi saggi e relatore in convegni giuridici in tutta Italia, è stato anche un formatore di riferimento in molti corsi destinati ai magistrati. Tra le sue opere più importanti si ricordano “Inspicere. Alle radici della prova penale” (2000) e “Prova ed ermeneutica. La conoscenza del fatto nel processo” (2011), entrambe pubblicate da Rubbettino, che sintetizzano il suo pensiero maturo sulla prova nel processo penale.
Un uomo stimato per rigore, umanità e cultura
Oltre ai meriti professionali e accademici, Antonio Baudi era apprezzato per le sue qualità umane. Colleghi, avvocati e allievi lo ricordano come una persona colta, disponibile e capace di ascolto, dotata di un forte senso del dovere e di una rara umanità. Il suo stile sobrio e la sua capacità di mediazione lo hanno reso un punto di riferimento nella comunità giuridica catanzarese e calabrese. La sua scomparsa lascia un vuoto non solo nel mondo della giustizia, ma anche in quello della cultura e della formazione.