Violenza domestica nel Vibonese: due episodi in poche ore, attivato il Codice Rosso
Interventi dei Carabinieri a Pizzo e Tropea per tutelare vittime di maltrattamenti e atti persecutori

Due gravi episodi di violenza familiare hanno scosso il Vibonese in poche ore, richiedendo l'immediato intervento dei Carabinieri e l'attivazione delle procedure previste dal Codice Rosso, il protocollo pensato per proteggere le vittime di maltrattamenti, minacce e atti persecutori.
Lite familiare a Pizzo: denunciato pensionato 58enne
Il primo allarme è scattato la sera del 10 giugno, in località Angitola, nel comune di Pizzo. I Carabinieri della Stazione di Francica sono intervenuti per sedare una lite familiare che era rapidamente degenerata. Un uomo di 58 anni, pensionato e incensurato, residente nella zona, è stato denunciato a piede libero. L'accusa è di minaccia e lesioni personali aggravate ai danni della moglie di 50 anni e della figlia di 19. Dalle prime ricostruzioni, la discussione, nata per futili motivi, avrebbe preso una piega violenta tale da rendere necessario l'intervento delle forze dell'ordine.
Atti persecutori a Tropea: ex convivente denunciato per minacce di morte
Il giorno successivo, un nuovo caso ha richiesto l'intervento dei militari, questa volta a Tropea. I Carabinieri della locale stazione hanno denunciato un operaio edile di 27 anni, incensurato, per atti persecutori e minacce di morte nei confronti della sua ex convivente di 29 anni, residente nella stessa cittadina. L'uomo avrebbe messo in atto una serie di comportamenti vessatori e intimidatori ripetuti nel tempo, spingendo la donna a rivolgersi alle autorità con una denuncia formale per chiedere aiuto e protezione.
Codice Rosso immediatamente attivato per le vittime
In entrambi i casi, i militari hanno agito prontamente, attivando il protocollo di tutela previsto dal Codice Rosso. Questo iter prevede una corsia preferenziale per la presa in carico delle vittime da parte della magistratura e dei servizi sociali. Le donne coinvolte sono state immediatamente informate di tutti i loro diritti, inclusa la possibilità di essere ospitate in strutture protette e di accedere a percorsi di sostegno psicologico e legale. La Procura di Vibo Valentia, sotto la guida del procuratore Camillo Falvo, è stata informata dei fatti e sta procedendo con gli atti di competenza, in stretta collaborazione con le forze dell'ordine e gli organismi dedicati alla protezione delle vittime di violenza.