Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Il sipario si è ufficialmente alzato oggi sul Merano WineFestival – Cirò Edition, con il taglio del nastro inaugurale tenutosi tra i suggestivi filari che disegnano il cuore enologico della Calabria. Presenti all’evento numerose autorità locali, tra cui i sindaci dei comuni vitivinicoli del circondario e il presidente della Provincia di Crotone, a testimonianza dell’orgoglio e della compattezza del territorio in questo storico momento.

Prima volta in Calabria

È la prima volta che il Merano WineFestival approda in Calabria, e la scelta non è stata casuale: Cirò, patria del Gaglioppo e simbolo della viticoltura millenaria calabrese, è oggi teatro di un evento che ha già proiettato la regione sotto i riflettori del panorama vitivinicolo nazionale e internazionale.

Gallo ha voluto fortemente la manifestazione 

Un traguardo fortemente voluto e reso possibile dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, che ha creduto sin dall’inizio nel valore strategico di questo appuntamento per rilanciare il vino calabrese con orgoglio e visione. Fondamentale il lavoro dell’Arsac, guidata con competenza e passione dalla direttrice Fulvia Michela Caligiuri, che ha supportato il settore con progetti di valorizzazione, tutela dei vitigni autoctoni e assistenza tecnica.

Il coraggio di Köcher

Ma il ringraziamento più sentito va a Helmut Köcher, ideatore e presidente del Merano WineFestival, che ha creduto nella Calabria, nel suo potenziale inespresso e nella qualità dei suoi vini. Con coraggio, ha portato uno dei festival enologici più importanti d’Europa tra le colline ioniche, scrivendo un nuovo capitolo nella storia del vino italiano.

Prossimi appuntamenti 

Un weekend tra vino, cultura e territorio
L’evento proseguirà l’8 e 9 giugno, con un programma ricchissimo di degustazioni, masterclass, talk, esperienze tra le vigne e incontri con i produttori. Un’occasione straordinaria per conoscere da vicino il patrimonio enologico calabrese, ma anche per attrarre buyer, stampa e operatori da tutta Italia.

A fare da sfondo a questa edizione speciale c’è un altro motivo di festa: il riconoscimento ufficiale della Docg al Cirò, ottenuto nei mesi scorsi. È il massimo grado di certificazione per un vino italiano e sancisce il valore assoluto di un territorio che ha saputo resistere, migliorare, e oggi finalmente raccoglie i frutti della sua storia e del suo lavoro.