Medici e infermieri
Medici e infermieri

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano, un tempo invidiato in tutto il mondo per la sua capacità di offrire cure universali e gratuite, sembra oggi un gigante dai piedi d'argilla. Tra il peso della pandemia, il crescente numero di persone indigenti costrette a rinunciare alle cure e una gestione non sempre lungimirante delle risorse, l'SSN si sta dissolvendo sotto i nostri occhi. E se non si interviene rapidamente, il rischio è che si trasformi in un sistema elitario, accessibile solo a chi può permetterselo. Nel 2020, l’arrivo della pandemia da COVID-19 ha messo a nudo le fragilità del sistema sanitario. Ospedali sovraccarichi, personale medico insufficiente e risorse inadeguate hanno evidenziato decenni di tagli e politiche inefficaci. Nonostante lo sforzo eroico di medici e infermieri, molte strutture hanno raggiunto il collasso. Secondo un rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, il numero di visite e interventi chirurgici annullati o posticipati durante la pandemia ha superato i milioni, creando un arretrato che ancora oggi non è stato completamente smaltito. Ma il problema non si ferma qui. La pandemia ha anche lasciato in eredità un aumento delle disuguaglianze sanitarie. Le persone con redditi bassi o in condizioni di povertà sono state le più colpite, costrette a scegliere tra mettere il cibo in tavola o pagare visite mediche e farmaci.

Rinunce alle cure, un fenomeno allarmante

Secondo un’indagine di Censis, dal 2020 il numero di italiani che rinunciano a cure mediche è aumentato drammaticamente. Le ragioni? Liste d’attesa infinite, ticket insostenibili e costi della sanità privata fuori dalla portata di molti. Un fenomeno che riguarda soprattutto gli indigenti, ma che si estende anche a fasce della popolazione tradizionalmente considerate al sicuro. Questo trend non è solo una questione di numeri, ma di dignità. Rinunciare a una visita specialistica o a un intervento chirurgico non significa solo convivere con il dolore, ma anche vedere la propria qualità della vita peggiorare irrimediabilmente. E in alcuni casi, significa mettere a rischio la propria vita.

Le cause della crisi sanitaria

  • Tagli ai finanziamenti: Negli ultimi vent’anni, il finanziamento pubblico alla sanità è stato ridotto progressivamente. Questo ha portato a una carenza cronica di personale, strutture obsolete e una riduzione dei servizi disponibili.
  • Privatizzazione strisciante: Sempre più servizi sanitari vengono affidati al settore privato, lasciando il pubblico a gestire solo i casi più complessi e meno redditizi. Il risultato? Una sanità pubblica impoverita e un settore privato accessibile solo ai più abbienti.
  • Invecchiamento della popolazione: Con una popolazione sempre più anziana, il fabbisogno di cure è aumentato esponenzialmente. Tuttavia, le risorse non sono cresciute di pari passo, creando un divario sempre più grande tra domanda e offerta.
  • Liste d’attesa interminabili: I tempi di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici sono diventati insostenibili, spingendo molte persone a rivolgersi alla sanità privata o, peggio, a rinunciare alle cure.

Affrontare la dissolvenza del sistema sanitario richiede interventi coraggiosi e una visione a lungo termine. Ecco alcune proposte per invertire la rotta:

  •  Tassare i prodotti nocivi per la salute: Un primo passo potrebbe essere quello di aumentare le tasse su prodotti come tabacco, alcolici e cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi. Questi introiti potrebbero essere reinvestiti direttamente nella sanità, finanziando programmi di prevenzione e rafforzando i servizi pubblici.
  • Incrementare il finanziamento pubblico: Serve un aumento significativo delle risorse destinate alla sanità pubblica, da utilizzare per assumere personale, ammodernare le strutture e ridurre le liste d’attesa.
  • Valorizzare la medicina territoriale: La pandemia ha dimostrato l’importanza di una rete di assistenza capillare sul territorio. Investire nella medicina di base e nei servizi domiciliari può aiutare a decongestionare gli ospedali e garantire cure tempestive.
  • Incentivare la prevenzione: Programmi di screening gratuiti e campagne di sensibilizzazione possono ridurre l’incidenza di molte malattie e abbattere i costi sanitari a lungo termine.
  • Rendere la sanità più accessibile: Ridurre i ticket per le fasce deboli della popolazione e garantire cure gratuite per gli indigenti sono misure indispensabili per restituire equità al sistema.

Il Sistema Sanitario Nazionale è uno dei pilastri del nostro welfare, ma rischia di crollare sotto il peso delle sue fragilità. Salvare l’SSN non è solo una questione di risorse, ma di priorità. Significa scegliere di investire nella salute e nel benessere delle persone, mettendo al centro l’equità e la dignità. Se non agiamo ora, rischiamo di lasciare alle future generazioni un sistema sanitario elitario, in cui la salute diventa un privilegio e non un diritto. E questa è una prospettiva che non possiamo permetterci.