Lite stradale sfocia in un processo per lesioni: assolti tre imputati a Castrovillari
Il giudice: “Il fatto non sussiste e non costituisce reato”

Il Tribunale di Castrovillari ha assolto con formula piena tre uomini – D.A. (54 anni), D.M. (47 anni) e D.D.F. (26 anni) – accusati di minacce e lesioni aggravate. La sentenza, emessa in totale accoglimento delle richieste degli avvocati difensori Francesco Nicoletti e Davide Vigna, ha stabilito che “il fatto non sussiste” e “il fatto non costituisce reato”. La decisione ha posto fine a un procedimento penale che aveva visto i tre imputati affrontare accuse gravi, per le quali la pubblica accusa aveva chiesto la condanna alla reclusione.
Una lite per la precedenza degenera in accuse di aggressione
I fatti risalgono al settembre 2020. Secondo quanto denunciato dalla parte offesa, tutto ebbe inizio con un litigio per una mancata precedenza stradale. Nei giorni successivi, l’uomo avrebbe incontrato lo zio del giovane coinvolto, che si era proposto come mediatore. Tuttavia, dopo un nuovo incontro con il ragazzo, l’uomo avrebbe ricevuto minacce verbali e, in un ulteriore appuntamento presso l’abitazione del giovane – alla presenza dello zio e del padre – sarebbe stato colpito con calci e pugni. La presunta vittima parlò di un’imboscata e di minacce di morte. Successivamente si recò al Pronto Soccorso di Rossano, dove gli venne diagnosticato un trauma cranico facciale con ferita lacero-contusa alla bocca.
Il processo e la sentenza: accuse smontate dalla difesa
Durante il processo sono stati ascoltati la parte offesa, i carabinieri e testimoni indicati dall’accusa, che hanno confermato la ricostruzione iniziale. La difesa ha presentato due testimoni e un consulente, fornendo una diversa lettura dei fatti. Al termine del dibattimento, il Pubblico Ministero ha chiesto la condanna degli imputati, con la parte civile che ha avanzato richiesta di risarcimento per danni e spese legali. Tuttavia, il Tribunale ha accolto le argomentazioni della difesa, giudicando infondate le accuse e assolvendo i tre uomini da entrambi i capi d’imputazione. Una decisione che ribalta completamente l’impianto accusatorio e riconosce la piena innocenza degli imputati.