Un nuovo sfogo arriva alla nostra redazione e riguarda ancora una volta la sanità calabrese, già al centro di polemiche e denunce. Un lettore, turbato da un episodio che ha coinvolto un suo familiare, ha voluto condividere la sua testimonianza attraverso una lettera che pubblichiamo integralmente.

L’uomo racconta di aver scoperto che, dopo un intervento diagnostico subito dal parente, alcuni medici e primari avrebbero pubblicato sui propri profili Facebook post celebrativi dell’attività svolta, citando anche nomi di tecnici e infermieri. Una scelta che, secondo il lettore, appare più vicina alla logica della pubblicità personale che a quella di una corretta informazione sanitaria, soprattutto considerando che il paziente in questione stava ancora lottando tra la vita e la morte.

Di seguito riportiamo la lettera integrale del nostro lettore, che solleva interrogativi su responsabilità, etica professionale e ruolo dei vertici sanitari:

 

La lettera

Stimatissimo Direttore, ho letto con interesse tutti questi avvenimenti gravi tratrasi di salute ma le debbo dire che succedono cose ancora più gravi. Tempo addietro all’incirca un mese fa un mio parente è stato operato e trattato a livello diagnostico e mesi dopo vengo a scoprire che questi stessi medici e primari pubblicano sulle loro pagine Facebook gli interventi diagnostici effettuati non corrispondendo a verità. Solo ed esclusivamente pubblicità. Vergogna. Mi chiedo un intervento diagnostico si può pubblicare su una pagina Facebook mettendo anche i nomi di tecnici ed infermieri? Vantandosi del proprio operato e magari il paziente lotta tra la vita e la morte. Sono dei professionisti? oppure con tutto il rispetto dei commercianti sono dei commessi che sponsorizzano prodotti? E mi dica Direttore, qui c’entrano anche i Direttori Generali oppure lo stesso Presidente? Bisogna essere seri ed assumerci le proprie responsabilità. Veniamo considerati numeri.

Un lettore