La Calabria si ritrova al centro di una fase di forte pressione migratoria: sbarchi sempre più ravvicinati, coinvolgimento di famiglie e minori, e crescente coinvolgimento delle forze dell’ordine. Mentre il coordinamento tra istituzioni e associazioni è la chiave per gestire l’attuale picco, resta urgente potenziare gli hub di accoglienza e migliorare la capacità di risposta sul lungo periodo.

Un’ondata inarrestabile

Tra fine maggio e metà giugno, in soli quattro giorni, si sono registrati sette sbarchi tra i porti di Reggio Calabria e Roccella Jonica, con oltre 500 migranti soccorsi in mare .

Nei giorni immediatamente successivi, le operazioni si sono concentrate soprattutto tra Crotone e Roccella, con due nuovi arrivi che hanno visto l’approdo di oltre 100 persone: 66 a Crotone e 37 a Roccella Jonica .

Profili dei migranti e condizioni dell’approdo

Gli sbarchi coinvolgono gruppi misti di persone provenienti da nazionalità quali Bangladesh, Pakistan, Egitto, Sudan, Iran e Afghanistan, molti dei quali comprendono donne, bambini e minorenni non accompagnati .

I migranti vengono soccorsi in mare dalla Guardia Costiera e consegnati ai porti di riferimento, dove seguono le procedure di primo soccorso, identificazione e fotosegnalamento.

Interventi operativi e attività investigative

Il 7–8 giugno, un peschereccio con 187 persone è stato intercettato in acque internazionali e portato tra Reggio Calabria e Roccella Ionica. A seguito delle dichiarazioni dei migranti e delle indagini, le autorità hanno fermato tre presunti scafisti egiziani .

Analogamente, dopo lo sbarco di 66 persone a Crotone, la Squadra Mobile e la Guardia di Finanza hanno arrestato due presunti scafisti di origine irachena.

Il ruolo delle istituzioni e del sistema di accoglienza

Prefetti, sindaci e forze dell’ordine stanno collaborando per gestire l’emergenza. Il prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro ha ringraziato guardia costiera, polizia, guardia di finanza e volontari della Croce Rossa e Protezione civile per l’impegno profuso.

Subito dopo ogni sbarco, i migranti vengono trasferiti in hub temporanei – come quello di Isola Capo Rizzuto – dove vengono effettuate identificazione, assistenza sanitaria e prime misure di accoglienza.

Le criticità e le prossime sfide

L’aumento degli sbarchi mette allo scoperto le criticità del sistema d’accoglienza locale: mancano strutture permanenti, mentre i flussi non danno segni di rallentamento. Autorità locali stanno lanciando un appello per individuare nuovi spazi idonei alla gestione di emergenze simili .