Indagini Procura di Paola su intossicazione botulino

Ci sono altre due persone finite sotto indagine nell’inchiesta sul botulino di Diamante: si tratta di due medici della clinica privata del Tirreno cosentino dove si erano rivolte le due persone poi decedute. Ora gli indagati sono cinque.

La confessione del titolare del chiosco rosso

A spiegare come si sarebbe sviluppata la tossina è stato lo stesso Santonocito, indagato per omicidio colposo e lesioni personali colpose: «Tenevo i barattoli dei broccoli aperti – ha raccontato al procuratore capo Domenico Fiordalisi – li volevo mostrare ai clienti per attirarli, poi la sera li riponevo in frigo».
Secondo gli investigatori, proprio in quelle confezioni in vetro dei broccoli sott’olio si sarebbe formata la tossina botulinica responsabile dell’intossicazione.

Verso la verità scientifica

Mercoledì sono attesi i risultati degli esami chimici disposti per accertare la presenza della tossina negli alimenti sequestrati. Questi dati saranno determinanti per confermare l’origine del botulino e per stabilire le responsabilità precise nella catena di produzione e somministrazione.

L’inchiesta prosegue su più fronti, con l’obiettivo di ricostruire ogni passaggio e garantire piena chiarezza su una vicenda che ha scosso la comunità e l’opinione pubblica nazionale.