Inchiesta Regione, indagato Alfonsino Grillo, commissario del Parco delle Serre
Corruzione e proroghe pilotate al centro delle indagini della Procura di Catanzaro: coinvolto anche il sub commissario Daffinà

Si allarga l’inchiesta della Procura di Catanzaro che da giorni scuote gli uffici della Regione Calabria. Tra gli indagati figura anche Alfonsino Grillo, 58 anni, originario di Gerocarne (comune del Vibonese di cui è stato sindaco). Grillo ricopre oggi l’incarico di commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre, ente dipendente dalla Regione.
L’accusa: corruzione in concorso con Daffinà
Nei suoi confronti, la Guardia di Finanza – su mandato della Procura – ha notificato un decreto di sequestro e perquisizione. L’ipotesi di reato contestata è quella di corruzione, in concorso con Antonino Daffinà, sub commissario nazionale alla depurazione, nonché presidente dell’Ordine dei commercialisti di Vibo Valentia. Figura vicina a Forza Italia e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, anche Daffinà risulta indagato per corruzione e turbativa d’asta.
L’intercettazione chiave
Nel mirino degli inquirenti è finita una conversazione telefonica intercettata tra Grillo e Daffinà. Durante il colloquio, quest’ultimo avrebbe rassicurato Grillo circa la proroga imminente del suo incarico alla guida del Parco delle Serre, lasciando intendere un canale preferenziale nell’ottenimento del rinnovo. Un passaggio considerato centrale per comprendere le dinamiche di potere e le eventuali contropartite illecite.
Perquisizioni e sequestri
Le Fiamme Gialle hanno già proceduto al sequestro di due computer in uso a Daffinà, uno nell’ufficio di Roma e l’altro nella sede catanzarese, e hanno perquisito anche gli ambienti frequentati da Grillo. L’inchiesta, che sta interessando diversi dipartimenti regionali, si preannuncia ampia e articolata, con possibili nuovi sviluppi nelle prossime settimane.
Una vicenda che scuote la politica calabrese
Il coinvolgimento di figure di rilievo, legate a enti strategici della Regione, aumenta l’eco politica dell’indagine. Alfonsino Grillo, oltre al suo passato da primo cittadino, è da tempo inserito in ruoli di responsabilità all’interno del sistema amministrativo calabrese. L’inchiesta solleva interrogativi non solo sulla trasparenza delle nomine e delle proroghe, ma anche sul rapporto tra politica, enti pubblici e gestione delle risorse regionali.