Nel 2024 l’Italia ha registrato un significativo calo degli incendi boschivi: complessivamente sono andati in fumo 514 chilometri quadrati di territorio, pari a circa due terzi della media del periodo 2018-2023. A essere colpite sono state 16 regioni su 20, ma con una netta diminuzione delle superfici bruciate soprattutto in Sicilia e nelle regioni del Centro. L’analisi, condotta da ISPRA con il supporto dei dati del programma europeo Copernicus, evidenzia tuttavia situazioni critiche nel Sud e nelle isole.

Calabria tra le più colpite: il 10% del bosco italiano bruciato è nel reggino

Nonostante la flessione generale, la Calabria si conferma una delle regioni più colpite dal fuoco. In particolare, la provincia di Reggio Calabria ha subito la distruzione di 10,3 chilometri quadrati di superficie boschiva, rappresentando da sola: il 41% della superficie forestale bruciata in Calabria, il 10% del totale nazionale di foreste interessate dai grandi incendi. Anche la provincia di Cosenza ha registrato danni significativi, con 9,4 chilometri quadrati di bosco andati in fumo.

Sicilia, Calabria e Sardegna: oltre il 66% del totale nazionale

Il report conferma che Sicilia, Calabria e Sardegna insieme hanno contribuito a più del 66% della superficie forestale italiana colpita da incendi nel 2024. Mentre in Sicilia si è registrata una marcata diminuzione, la Calabria ha mantenuto livelli critici, con un impatto concentrato nei mesi estivi, tra inizio luglio e metà agosto.

Ecosistemi a rischio e incendi in aree protette

Il 20% della superficie colpita da incendi nel 2024 era costituita da ecosistemi forestali. Tra questi: il 46% erano latifoglie sempreverdi (leccete, macchia mediterranea), il 37% latifoglie decidue, il 14% boschi di conifere.

Allarmante anche il dato relativo alle aree naturali tutelate: il 31% degli ecosistemi forestali bruciati si trovava all’interno di aree protette, mettendo in crisi equilibri ecologici già fragili.

I dati aggiornati al 2025: Calabria ancora al centro dell’emergenza

Nei primi sei mesi del 2025 (fino al 9 giugno), gli incendi hanno già percorso 34 chilometri quadrati a livello nazionale, di cui quasi 10 chilometri quadrati di foresta. La Calabria si conferma attualmente la regione più colpita, con quasi il 70% delle aree forestali bruciate. Al secondo posto si colloca, sorprendentemente, il Trentino-Alto Adige, segno che il fenomeno si sta estendendo anche a regioni storicamente meno esposte.

Un’emergenza che richiede risposte locali

I dati dimostrano che, nonostante un miglioramento complessivo a livello nazionale, in Calabria gli incendi continuano a rappresentare una grave minaccia per l’ambiente, la biodiversità e la sicurezza del territorio. L’auspicio è che strumenti di prevenzione, monitoraggio e intervento vengano potenziati soprattutto nei contesti più esposti, con il coinvolgimento diretto delle comunità locali e delle istituzioni regionali.