Nelle prime ore di oggi, giovedì 26 giugno 2025, i Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno eseguito cinque misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili – a vario titolo – del reato di coltivazione illecita di sostanze stupefacenti. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica, fa seguito a una complessa attività investigativa coordinata dai magistrati inquirenti e condotta dalla Sezione Operativa dei Carabinieri.

La piantagione

L’inchiesta ha portato al sequestro di una piantagione di marijuana nascosta in un’area montuosa e difficilmente accessibile del comune di Mongrassano, nel Cosentino. All’interno della vegetazione, i militari hanno rinvenuto 805 piante di cannabis, alte tra i 150 e i 250 centimetri, coltivate attraverso un sofisticato sistema di irrigazione nascosto nella boscaglia e alimentato da una cisterna collegata a una sorgente naturale. Secondo gli accertamenti tecnici condotti presso il LASS dei Carabinieri di Vibo Valentia, dalla sostanza sequestrata sarebbe stato possibile ricavare circa 61.100 dosi medie singole. Un quantitativo ingente, che sottolinea l’elevata capacità organizzativa e operativa del gruppo.

Gli arresti

Le misure cautelari eseguite comprendono una custodia in carcere, una agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ordinanza è stata emessa dopo l’interrogatorio preventivo degli indagati, come previsto dal codice di procedura penale. L’indagine, tuttora nella fase preliminare e soggetta alla verifica processuale in contraddittorio tra le parti, si è avvalsa di attività tecniche, pedinamenti, osservazioni sul campo e accertamenti documentali. Elementi che hanno consentito, secondo l’accusa, di ricondurre la piantagione direttamente agli indagati, giustificando le misure restrittive adottate. Il procedimento penale è ancora in corso e proseguirà con ulteriori approfondimenti investigativi. Intanto, l’operazione rappresenta un nuovo colpo al traffico di stupefacenti nel territorio calabrese, confermando l’attenzione delle forze dell’ordine verso il contrasto delle coltivazioni illegali nelle aree interne della regione.