Gianni Versace torna alle radici con una grande mostra al Museo archeologico di Reggio Calabria
Dal dialogo con la Magna Grecia nasce un percorso tra moda, archeologia e mito aperto al pubblico fino al 19 aprile 2026
Un tributo alla forza simbolica e all’immaginario classico che hanno attraversato l’opera di Gianni Versace, restituendo il legame profondo tra la sua visione creativa e la cultura antica della sua terra. È questo il senso della mostra “Gianni Versace. Terra Mater. Magna Graecia Roots Tribute”, presentata il 18 dicembre e aperta al pubblico dal 19 dicembre fino al 19 aprile 2026, in occasione degli ottant’anni dalla nascita dello stilista. L’iniziativa è promossa dal Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, diretto da Fabrizio Sudano, e non è associata a Gianni Versace Srl né alla famiglia Versace.
Moda e archeologia in dialogo
L’esposizione intreccia moda, arte e archeologia, mettendo in relazione il linguaggio creativo del fondatore della Maison Versace con le radici culturali della Magna Grecia. Curata da Sabina Albano e dallo stesso Fabrizio Sudano, la mostra si sviluppa nel piano mostre del Museo e si articola in diverse sezioni tematiche, tra cui Città Madre, Visioni del Sud, Codice Versace, una ricostruzione dello studio dello stilista e un nucleo dedicato ai bozzetti per il costume e il balletto, testimonianza delle collaborazioni con Maurice Béjart, John Cox e Roland Petit.
Oltre quattrocento opere per raccontare un’estetica
Attraverso una selezione di oltre quattrocento pezzi, tra abiti, accessori, complementi di arredo della Home Collection e materiali d’archivio provenienti da collezioni private, la mostra ricostruisce l’estetica di Versace e la sua costante ispirazione al mondo greco-romano. Dai motivi a meandro alla figura della Medusa, icona della Maison e simbolo di una bellezza potente e apotropaica, emerge un linguaggio visivo fortemente radicato nella classicità.
Il confronto con i reperti della Magna Grecia
L’allestimento mette in dialogo le creazioni di Versace con reperti archeologici della Magna Grecia e della Calabria protostorica, romana, tardo antica e bizantina, costruendo un percorso che racconta la continuità tra mito e modernità. Abiti e accessori sono affiancati da ornamenti in bronzo e argento, ceramiche figurate, affreschi, decorazioni architettoniche e sculture, offrendo uno spaccato significativo del complesso linguaggio culturale dell’antichità che tanto ha ispirato lo stilista.
I reperti simbolo dell’esposizione
Tra i pezzi più rilevanti figurano la lastra in stucco proveniente dalla chiesa di Santa Maria Theotokos di Terreti, risalente all’XI secolo e tornata in esposizione dopo oltre quindici anni, i frammenti di affresco con figure di pesci delle Terme romane di Reggio Calabria, databili tra il I e il II secolo d.C. e nuovamente visibili dopo un accurato restauro, e una statuetta femminile in terracotta proveniente da Rosarno. L’allestimento è inoltre arricchito da reperti del Museo archeologico nazionale della Siritide di Policoro, tra cui un’antefissa con volto di Medusa e una Pelike a figure rosse del IV secolo a.C., esposti eccezionalmente a Reggio Calabria grazie a una collaborazione tra istituzioni culturali.
Il senso culturale del progetto
Secondo il direttore del Museo Fabrizio Sudano, la mostra riporta Gianni Versace alle sue radici, restituendo il dialogo profondo che la sua visione creativa ha sempre intrattenuto con la storia e l’identità culturale della Calabria. Il progetto nasce come un ponte simbolico tra antico e contemporaneo, mettendo in relazione le collezioni del Museo, custode dei Bronzi di Riace, con l’immaginario di uno stilista capace di trasformare quei riferimenti in un linguaggio estetico riconosciuto in tutto il mondo.
Lo sguardo della curatela
Per la curatrice Sabina Albano, l’esposizione restituisce Gianni Versace nel contesto culturale che ha orientato in modo strutturale la sua visione creativa. Il dialogo tra le sue opere e le collezioni archeologiche rende evidente la complessità di un linguaggio iconografico fondato su una conoscenza consapevole delle forme, dei simboli e dei miti della Magna Grecia.
Reggio Calabria capitale di arte e moda
Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha definito la mostra un tributo straordinario a due simboli fondanti dell’identità reggina: la bellezza senza tempo dei Bronzi di Riace e la creatività di Gianni Versace. Un connubio che rafforza il ruolo di Reggio Calabria come capitale dell’arte e della moda, rinsaldando il legame tra queste eccellenze e le loro radici magnogreche.
Il valore dell’iniziativa per la Calabria
Parole di apprezzamento sono arrivate anche dal presidente della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, che ha sottolineato l’importanza di un progetto ospitato in un luogo di cultura di rilievo internazionale e nella città natale di Versace, dove la Medusa, simbolo della Maison, affonda le sue origini. La mostra è patrocinata dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dalla Calabria Film Commission, confermandosi come uno degli eventi culturali di maggiore rilievo del panorama regionale e nazionale.