Si è tenuto ieri, presso la sede dell’Ente Parchi Marini della Regione Calabria (EPMR) a Bivona frazione del Comune di Vibo Valentia, l’evento di presentazione dei risultati preliminari del progetto *“TECNA – ACOUSTIC Fondali di Capo Vaticano”*, iniziativa strategica per la tutela degli habitat marini del sito Natura 2000 “Fondali di Capo Vaticano” (Codice IT9340093).

Il progetto

Il progetto, avviato a dicembre 2024 e in corso fino a ottobre 2025, è promosso dall’EPMR e finanziato dal *National Biodiversity Future Center* con risorse del *Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L'obiettivo è ambizioso e di grande rilievo scientifico: raccogliere dati oggettivi, aggiornati e georeferenziati sull’estensione e lo stato di salute della **Posidonia oceanica* e del *coralligeno*, due habitat marini di alto valore ecologico, tutelati dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE.

Il nome completo del progetto – “Applicazione di tecnologia acustica avanzata per il monitoraggio della ZSC «Fondali di Capo Vaticano» secondo i protocolli MSFD e definizione di obiettivi e misure di conservazione sito-specifici” – riflette la complessità del lavoro in corso. Grazie all'impiego di tecnologie acustiche di ultima generazione e rilievi con ROV (Remotely Operated Vehicle), gli esperti stanno monitorando con precisione gli habitat sommersi, ottenendo un quadro aggiornato dello stato ecologico dell’area.

I *dati preliminari* restituiscono una fotografia confortante: la *prateria di Posidonia* risulta in buono stato di salute, mentre i *fondali coralligeni* mostrano un livello di impatto antropico contenuto. Le analisi subacquee hanno infatti individuato la presenza di rifiuti marini sporadici, per lo più legati ad attrezzi da pesca costiera abbandonati.

Il lavoro però non si ferma qui. Il progetto prevede ora una *fase di mappatura delle minacce* che provengono dalla costa e dall’entroterra, allo scopo di aggiornare il *Piano di Gestione della ZSC* con nuove *misure di conservazione*. L’obiettivo è sviluppare una governance del sito che riesca a coniugare la fruizione sostenibile del territorio con la salvaguardia degli ecosistemi marini.

Un modello replicabile

Oltre al monitoraggio, il progetto TECNA rappresenta anche una *sperimentazione metodologica, destinata a diventare un modello replicabile in altre ZSC e nei **Parchi Marini Regionali* calabresi. Primo fra tutti, il Parco Marino Regionale "Fondali di Capocozzo - S. Irene, Vibo Marina-Pizzo, Capo Vaticano Ricadi - Tropea", dove le buone pratiche sviluppate a Capo Vaticano potranno essere applicate per estendere la tutela del patrimonio sommerso calabrese.

In un momento storico in cui la conoscenza scientifica rappresenta lo strumento più efficace per la protezione della biodiversità, *TECNA – ACOUSTIC* si propone come progetto pilota per un nuovo approccio alla gestione dei mari: integrato, tecnologicamente avanzato e profondamente radicato nella valorizzazione del capitale naturale.