Lamezia Terme, 5 dicembre 2010: la strage dei ciclisti che sconvolse l'Italia
Otto vite spezzate da un'auto guidata da un giovane senza patente e sotto l'effetto di droghe. Un dramma che ancora oggi richiama l'attenzione sulla sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane

Il 5 dicembre 2010, a Lamezia Terme, in località Marinella, otto ciclisti amatoriali furono travolti e uccisi da un'auto mentre percorrevano la statale 18. Alla guida della vettura, una Mercedes, c'era Chafik Elketani, un 21enne di origine marocchina, che guidava senza patente, ritirata sette mesi prima, e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. L'auto, lanciata a velocità sostenuta, invase la corsia opposta durante un sorpasso azzardato, falciando il gruppo di ciclisti.
Le vittime
Le vittime erano tutte residenti a Lamezia Terme e appassionati di ciclismo: Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Vinicio Puppin, Francesco Stranges e Domenico Strangis. Tra loro, Fortunato Bernardi era il titolare della palestra "Atlas" e zio del calciatore dell'Inter Felice Natalino.
Le conseguenze giudiziarie
Elketani fu arrestato e condannato a otto anni di reclusione per omicidio colposo plurimo. Dopo aver scontato la pena, nel 2021 fu nuovamente arrestato per un altro incidente mortale causato mentre era alla guida sotto l'effetto di droghe.
Il ricordo e la memoria
Ogni anno, la città di Lamezia Terme ricorda le otto vittime con cerimonie e iniziative. Nel 2023, nel tredicesimo anniversario della tragedia, una cerimonia è stata celebrata dal vescovo monsignor Stefano Parisi alla presenza del sindaco Paolo Mascaro. Durante l'evento, è stato ribadito l'impegno per una maggiore sicurezza stradale e il rispetto dei ciclisti.
La sicurezza dei ciclisti oggi
Secondo l'Osservatorio Ciclisti Asaps-Sapidata, nel 2025, fino al 18 maggio, sono già 72 i ciclisti deceduti sulle strade italiane. Questo dato evidenzia una crescente emergenza nella mobilità urbana e la necessità di interventi concreti per garantire la sicurezza dei ciclisti.