Caso Serafino Congi, il M5S attacca l’Asp di Cosenza: “Silenzio assordante, vogliamo la verità”
Baldino e Tavernise chiedono trasparenza dopo la morte del 48enne: “Colmate lacune solo dopo la tragedia”

«Dopo 8 mesi di silenzio assordante, l’Asp di Cosenza ha deciso di parlare. Ma non per dare risposte all’opinione pubblica, non per fare chiarezza sulla tragica morte di Serafino Congi. Ha parlato per non dire nulla». È quanto dichiarano la deputata Vittoria Baldino e il capogruppo regionale Davide Tavernise, che puntano il dito contro la gestione della vicenda da parte della Direzione Generale dell’azienda sanitaria.
Il nodo delle responsabilità
Secondo i due esponenti del M5S, resta senza risposta una domanda chiave: «Dietro questo silenzio c’è forse la volontà di difendere qualcuno?». Baldino e Tavernise ricordano che, a meno di un mese dalla morte di Serafino Congi, con la delibera n. 223 del 5 febbraio, il direttore generale Antonio Graziano ha approvato un atto intitolato “Percorso organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache tempo dipendenti nei pronto soccorso periferici”. «Se tutto funzionava a dovere – osservano – perché è stato necessario correre ai ripari dopo?».
La richiesta di trasparenza
Gli esponenti pentastellati hanno annunciato di aver presentato una formale richiesta di accesso agli atti in Regione per ottenere le risultanze della commissione interna sulla morte di Congi. «La famiglia e l’opinione pubblica hanno diritto di sapere cosa non ha funzionato quel maledetto giorno. Basta silenzi e scaricabarile: i calabresi meritano trasparenza e verità».
La battaglia per la giustizia
Baldino e Tavernise hanno ribadito l’impegno del Movimento 5 Stelle: «Noi non smetteremo di lottare: continueremo a chiedere giustizia per Serafino e chiarezza per tutte le famiglie che troppo spesso hanno visto morire i propri cari per colpa di un sistema che non funziona e che tenta di nascondersi dietro silenzi assordanti».