Calabria difende il suo mare: “Dati Legambiente non veritieri, le nostre acque sono eccellenti”
L’assessore Calabrese contesta il 57% di inquinamento denunciato dall’associazione: “Solo il 2% non conforme, e sempre nelle foci. In campo 15 milioni per migliorare la depurazione”

L’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, ha contestato duramente i dati diffusi da Legambiente che parlano di un presunto 57% di inquinamento del mare calabrese. “Parliamo – ha dichiarato – di soli 23 campionamenti rispetto ai quasi duemila eseguiti da noi nel primo semestre del 2025. I nostri dati ufficiali, certificati da Arpacal, indicano una percentuale di non conformità pari appena al 2%, concentrata esclusivamente nelle foci dei fiumi, dove peraltro la balneazione è già vietata per legge”. L’assessore ha parlato di “attacco infondato” e “strumentalizzazione politica” a danno dell’immagine della Calabria.
Dati Arpacal: solo il 2% delle acque non conformi
Nel corso della conferenza stampa, il direttore generale di Arpacal, Michelangelo Iannone, ha illustrato i numeri aggiornati: nel 2024 sono stati eseguiti oltre 3.800 campionamenti, con una percentuale di non conformità dell’1,8%. Nei primi sei mesi del 2025, su 1.947 controlli, solo il 2% ha evidenziato criticità, sempre e solo nei pressi delle foci fluviali, aree comunque interdette alla balneazione per disposizione nazionale. Secondo Calabrese, “le acque della Calabria sono eccellenti per il 93%, e la Regione lavora ogni giorno per risolvere le criticità residue”.
15 milioni per migliorare la depurazione in 106 comuni costieri
Il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Salvatore Siviglia, ha fatto il punto sugli interventi messi in campo dalla Regione per migliorare la qualità delle acque marine. In particolare, è stato affidato a Sorical un appalto da 15 milioni di euro per l’efficientamento del ciclo depurativo in 106 comuni costieri. L’obiettivo è potenziare gli impianti di depurazione e le reti fognarie, agendo nei punti critici e prevenendo ogni rischio ambientale. “Vogliamo rassicurare cittadini e turisti – ha concluso Calabrese – e tutelare gli operatori che ogni anno investono nel nostro turismo balneare”.