Alcuni dei beni sequestrati
Alcuni dei beni sequestrati

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, insieme al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale nei confronti di un promotore finanziario abusivo reggino, ritenuto al vertice di un’associazione a delinquere finalizzata a raccogliere e gestire risparmi in modo illecito.

Il sequestro riguarda oltre 4.000 oggetti preziosi e polizze assicurative per un valore complessivo superiore ai 2 milioni di euro, riconducibili all’uomo, che avrebbe gestito per anni una rete di risparmio non autorizzata, accompagnata da operazioni sospette di autoriciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.

Gioielli, diamanti e orologi di lusso

Nel dettaglio, come riportato dal comunicato della Procura, tra i beni confiscati figurano 63 diamanti, 14 collane, 33 bracciali e oltre 200 anelli in oro, oltre a orologi di marchi di prestigio come Rolex, Tudor e Cartier.
Sono state sequestrate anche numerose polizze assicurative di elevato valore, sottoscritte in Italia e all’estero, ritenute parte integrante del patrimonio accumulato illecitamente dal soggetto coinvolto.

Le indagini economico-patrimoniali, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria e dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, hanno accertato una sproporzione evidente tra i redditi dichiarati e le disponibilità effettive del presunto promotore.

Una rete internazionale tra Italia, Spagna e Germania

Dalle verifiche è emerso che il promotore abusivo aveva canalizzato i proventi delle sue attività verso conti e investimenti anche all’estero, in particolare in Spagna e Germania, dove sono state individuate ulteriori disponibilità finanziarie.
L’incoerenza tra le entrate ufficiali e il patrimonio reale, unita alle testimonianze delle persone offese e ai riscontri documentali, ha portato la magistratura a ritenere il soggetto socialmente pericoloso e responsabile di un’attività finanziaria non autorizzata di ampia portata.

Le parole della Procura di Reggio Calabria

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha quindi disposto la confisca definitiva del “tesoretto” e delle altre disponibilità finanziarie individuate.
Nel provvedimento, firmato dal Procuratore Aggiunto Stefano Musolino, si sottolinea come l’intervento rappresenti “un passo decisivo nel contrasto alla finanza abusiva e al riciclaggio”, a tutela dei risparmiatori e della legalità economica nel territorio calabrese.