AstraZeneca sospeso e il piano delle vaccinazioni cambia

Domani, 18 marzo, si attendono news dall'agenzia europea del farmaco (Ema), che - come riporta l'Adnkronos -  si esprimerà sul vaccino Covid, fermato dall'Italia e da altri Paesi, dopo le segnalazioni relative a gravi eventi avversi. L'importanza della fornitura di AstraZeneca per l'Italia è nei numeri del piano vaccini presentato la settimana scorsa: l'azienda avrebbe dovuto inviare 10.042.500 dosi tra aprile e giugno e 24,7 milioni nel trimestre successivo. Per il primo trimestre, quello in corso, sono 5.352.250 le dosi AstraZeneca previste, di queste sono 2.196.000 quelle già distribuite alle regioni.

 

Se dall'Ema arriverà il semaforo verde - si legge su Adnkronos -  come appare probabile, si ripartirà con la somministrazione e i giorni persi verranno recuperati con relativa facilità. Se lo stop al vaccino AstraZeneca dovesse durare in tutto 4 giorni, in Italia andrebbero 'perse' 200mila vaccinazioni. La cifra arriva dagli approfondimenti compiuti da parte della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. Ma "in caso di ripresa delle somministrazioni di AstraZeneca a partire dal 18 marzo - comunicano fonti di Palazzo Chigi - il rallentamento potrà essere riassorbito nell'arco di un paio di settimane, anche grazie all’incremento della quantità del vaccino Pfizer stimato in 707.850 dosi". l quadro cambierebbe in maniera sostanziale se il semaforo rosso per AstraZeneca dovesse durare più a lungo: in questo caso, il rischio per l'Italia è un calo consistente nella fornitura di dosi di vaccino. Sarebbero oltre 10 milioni in meno quelle a disposizione nel secondo trimestre di quest'anno: la fornitura complessiva scenderebbe così a 42,4 milioni tra Pfizer, Moderna, J&J e Curevac (ancora da approvare). La parte più consistente, quasi 25 milioni di dosi, è previsto sia fornita da Pfizer.