La Regione Calabria ha annunciato l’istituzione di due nuovi centri pubblici di eccellenza dedicati alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), uno nel nord e uno nel sud della regione, con l’obiettivo di garantire una copertura geografica omogenea, rafforzare l’offerta sanitaria e ridurre la migrazione passiva dei pazienti.

L’annuncio durante il Convegno S.I.R.U.

La notizia è stata resa nota dall’assessore regionale al Welfare, Pasqualina Straface, intervenuta in delega del presidente della Regione Roberto Occhiuto, nel corso del IV Convegno S.I.R.U. Calabria dedicato alla denatalità. Straface ha sottolineato come il presidente Occhiuto consideri prioritario investire nel campo della fertilità e della riproduzione assistita.

Attualmente, nella regione è operativo un centro pubblico di primo livello presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria "Renato Dulbecco" di Catanzaro, che ha già mostrato ottime performance. I nuovi centri mirano a rafforzare la rete esistente, aumentare l’accessibilità ai servizi e rendere la Calabria attrattiva anche per pazienti provenienti da altre regioni.

La denatalità come emergenza sociale

L’assessore Straface ha ricordato che la denatalità non è solo una questione statistica, ma una vera emergenza sociale che incide sul futuro della Calabria. L’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite e la riduzione della forza lavoro mettono a rischio la sostenibilità del welfare e la vitalità delle comunità locali.

Strategie e politiche integrate

Per contrastare efficacemente la denatalità, Straface ha illustrato la necessità di un approccio integrato: potenziare competenze e strutture specialistiche, incrementare risorse economiche e organizzative dedicate alla PMA, favorire il dialogo tra scienza, istituzioni e operatori sanitari, e sviluppare politiche sociali e di sostegno alla genitorialità, dalla nascita dei figli fino alla loro crescita.

Costruire una Calabria a misura di famiglia

“La denatalità – ha affermato l’assessore – può essere affrontata solo costruendo una Calabria in cui i giovani abbiano prospettive concrete e diventare genitori non significhi affrontare un percorso ad ostacoli. Servono politiche stabili, continuative e mirate, capaci di sostenere realmente i nuclei familiari, dalla conciliazione vita-lavoro ai servizi educativi di qualità”.

Verso un impegno collettivo

Il convegno si è configurato come un momento di confronto e un punto di partenza per un percorso stabile, condiviso e multidisciplinare. “La Regione – ha concluso Straface – è pronta ad accogliere e valorizzare le proposte della comunità scientifica, perché la sfida della denatalità si vince solo con una responsabilità collettiva, non rassegnandosi a un destino già scritto”.