Bernini a Reggio: "Diritto allo studio passa da borse e posti letto"
La ministra: "In Piano Mattei individuato atenei target per ritorno cervelli"

"Il diritto allo studio passa attraverso le borse di studio ed i luoghi dove studiare. E noi stiamo spingendo moltissimo perché la gestione dei posti letto venga coperta in maniera soddisfacente. Stiamo lavorando molto bene. Ogni giorno si aggiungono nuove richieste di gestione, che per la Calabria si attestano già sui 600 posti letto, ma è un dato in continua evoluzione". Lo ha detto la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, oggi a Reggio Calabria alla presentazione del progetto del "Campus del Mediterraneo" all'Università Mediterranea.
Investimenti nella legge 338 per infrastrutture universitarie
"Abbiamo, inoltre, finanziato la legge 338 – ha aggiunto – che è un numero adorato dai Rettori, che finanzia al 70% la realizzazione di laboratori, aule, housing e studentati".
Il Piano Mattei e il ruolo delle Università calabresi
La ministra ha anche parlato del Piano Mattei. "Nella cabina di regia – ha detto – abbiamo identificato alcune Università target, e le Università calabresi lo sono, non solo per la loro collocazione geografica, ma perché hanno già fatto della loro collocazione geografica un punto di aggregazione. E questo spiega alcuni degli arrivi importanti di cosiddetti 'cervelli di ritorno' che non sono studiosi italiani, ma cervelli stranieri che hanno scelto le Università calabresi per fare altissima tecnologia, e tecnologia innovativa. Sono arrivati da Harvard, sono arrivati da Princeton. Figure professionali che hanno fatto la differenza là dove hanno lavorato e che faranno la differenza qui".
Ritorno dei cervelli e costruzione di comunità scientifiche
"Ci sono stati alcuni nostri Rettori, anche calabresi – ha concluso Anna Maria Bernini – che si sono formati all'estero, hanno fatto amicizie, hanno creato comunità scientifiche e adesso le stanno portando qui. È un po', se ci pensate, la metafora del Piano Mattei, creare classi dirigenti che si formano insieme, si riconoscono, e diventano interoperabili".