La cosca Zagari di Taurianova: potere, faide sanguinose e influenze contemporanee
Una 'ndrina storica jonica, protagonista della violenta faida di Taurianova e oggi al centro di indagini su estorsioni e infiltrazioni mafiose

La cosca Zagari rappresenta una delle storie più emblematiche della 'ndrangheta: una famiglia criminale cresciuta attraverso le faide più cruente e rimasta centrale anche nei decenni successivi per capacità di controllo, traffici illeciti e infiltrazione economica e politica. Pur con l’azione dello Stato, il clan dimostra una resilienza cui le indagini e i procedimenti giudiziari stanno cercando di porre un freno definitivo.
Origini e radicamento a Taurianova
La cosca Zagari, nota anche come Zagari‑Viola‑Fazzalari, è una delle famiglie più influenti della ‘ndrangheta nella piana di Taurianova. Radicata nella frazione Jatrinoli, la ‘ndrina ha operato storicamente in affari illeciti come traffico di droga, estorsione e infiltrazioni nella pubblica amministrazione locale. Il gruppo è alleato con le famiglie Viola e Fazzalari, formando un blocco criminale egemone nel territorio jonico reggino.
La faida di Taurianova e il “Venerdì nero”
Tra il 1989 e il 1991, la cosca Zagari fu protagonista della sanguinosa faida di Taurianova, che causò circa 32 morti. L’omicidio del capo famiglia Rocco Zagari il 2 maggio 1991 generò una reazione violenta: il giorno successivo vennero assassinati quattro membri della cosca rivale. Una vittima venne decapitata e il cadavere utilizzato come bersaglio da tiro in pieno centro, diventando simbolo di una vendetta feroce e spettacolare definita “Venerdì nero”.
Giudizi e sentenze definitive
I processi che seguirono, tra cui il procedimento “Venerdì Nero” e “Taurus”, portarono a condanne pesanti per numerosi esponenti della cosca Zagari, Viola e Fazzalari. L’operato dello Stato culminò con lo scioglimento del consiglio comunale di Taurianova, un decreto che segnò la prima applicazione di legge antimafia contro le amministrazioni comunali infiltrate dalla criminalità organizzata.
Aggiornamenti operativi: estorsioni e controllo del territorio
Nel corso degli anni successivi, la cosca è rimasta al centro di numerose indagini per estorsioni e infiltrazioni negli appalti locali. A partire dal 2021, l’operazione “Spes contra Spem” ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari contro esponenti dei clan Zagari‑Viola‑Fazzalari. Le accuse includevano estorsione, possesso illegale di armi e condizionamento di attività imprenditoriali, tra cui la gestione di canili pubblici. In alcuni casi, l’accusa di associazione mafiosa è caduta in sede di giudizio di primo grado, ma la pervasività criminale resta documentata.
Una cosca tra passato e presente criminale
Nonostante i provvedimenti giudiziari e l’arresto di leader storici come Pasquale Zagari – già condannato all’ergastolo ma poi ridotto e in seguito arrestato ancora – la cosca continua a esercitare influenza nel contesto locale. I suoi legami con imprenditori e amministratori, unito a una struttura organizzativa familiare, ne fanno una presenza tuttora attiva nel panorama della ‘ndrangheta calabrese.