Cosca Iannazzo‑Giampà: il dominio silente sul territorio lametino
Dalla faida al controllo degli appalti, tra potere criminale e azioni antimafia

La cosca Iannazzo‑Giampà è storicamente una delle principali ‘ndrine di Lamezia Terme, operante soprattutto nel quartiere di Nicastro. Sin dagli anni ’80 e ’90 si è consolidata attraverso alleanze strategiche e un controllo capillare sul traffico di droga, estorsioni e infiltrazioni negli appalti pubblici. Il loro nome è spesso associato a quello dei Giampà, con cui hanno condiviso operazioni e strategie criminali sempre più consolidate.
La faida di Lamezia: dal conflitto alla supremazia
All’inizio degli anni 2000 la cosca Iannazzo‑Giampà divenne antagonista dei Cerra‑Torcasio‑Gualtieri, in quella che è nota come la faida di Lamezia Terme. Dopo anni di violenze e decine di morti, furono proprio gli Iannazzo‑Giampà, sostenuti anche da mediatori esterni, a emergere come la forza egemone nella zona, rafforzando così il loro potere economico e criminale.
Potere economico e controllo politico
Oltre al traffico di stupefacenti e al racket delle estorsioni, la cosca ha investito in modo sistematico negli appalti pubblici e nel riciclaggio dei proventi illeciti. Operazioni come “Effetto Domino” e “Quinta Bolgia” hanno colpito affiliati e fiancheggiatori, portando a sequestri di beni, coinvolgendo imprenditori e amministratori locali.
Le operazioni antimafia: arresti e sequestri
L’operazione “Doomsday” (2015) ha inflitto un duro colpo alla cosca, con oltre 40 arresti tra Vincenzo, Giovannino Iannazzo e altri vertici, insieme ai clan alleati. Anche la Guardia di Finanza, con l’operazione “Nettuno” (2016), ha sequestrato beni per mezzo miliardo di euro a imprenditori collusi. Nonostante le retate, la cosca ha dimostrato una capacità di mantenere il controllo sfruttando prestanome e ramificazioni societarie.
Il clan oggi: un potere sotto controllo, ma presente
Malgrado le condanne e i sequestri, la cosca Iannazzo‑Giampà continua a esercitare la sua influenza a Lamezia Terme e nei comuni limitrofi: estorsioni, controllo degli appalti e infiltrazione nel tessuto economico restano i cardini della sua strategia. Le forze dell’ordine mantengono alta la guardia, consapevoli della capacità adattiva e del radicamento territoriale del clan.
Un modello criminale da monitorare
La vicenda della cosca Iannazzo‑Giampà rappresenta un caso emblematico di ‘ndrangheta urbana, dove la violenza lascia spazio all’infiltrazione silenziosa e strutturale. Il legame tra potere mafioso e interessi economici richiede una vigilanza costante e strategie coordinate tra magistratura, forze dell’ordine e istituzioni locali per contrastare la rigenerazione della criminalità organizzata.