Santa Maria del Cedro
Santa Maria del Cedro

Una truffa dai contorni inquietanti è stata messa a segno a Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, ai danni di un’intera famiglia. Il raggiro è avvenuto con la tecnica ormai nota del finto carabiniere, ma con modalità che fanno pensare a una vera e propria manipolazione psicologica.

“Suo figlio è indagato”: la messinscena

Secondo quanto raccontato dalle vittime, il primo contatto è avvenuto via telefono. Dall’altro capo della linea, un uomo che si è presentato come appartenente all’Arma dei Carabinieri ha riferito che un componente della famiglia risultava indagato per un furto in gioielleria, commesso con la propria automobile. Con tono deciso ma rassicurante, il truffatore ha aggiunto che sarebbe stata disposta una perquisizione domiciliare alla ricerca della refurtiva.

Oro e contanti “da consegnare per verifica”

Come da copione, il sedicente carabiniere ha poi istruito i familiari a raccogliere contanti e oggetti in oro, per un valore complessivo stimato in circa mille euro, e a riporli in un sacchetto che sarebbe stato ritirato di lì a poco da un “militare incaricato”.

La telefonata e i codici: possibile effetto ipnotico?

A rispondere alla chiamata è stata una donna ultrasessantenne, alla quale il truffatore ha dettato una lunga sequenza di numeri e codici relativi – secondo la messinscena – a presunti oggetti rubati nella gioielleria coinvolta nel finto reato. La trascrizione dei codici è durata quasi un’ora. Un tempo sufficiente, secondo i familiari, a far assumere alla donna un comportamento del tutto anomalo, come se fosse stata ipnotizzata o condizionata mentalmente.

La consegna del bottino e la fuga

Nonostante le perplessità di altri presenti in casa, l’anziana ha infine consegnato il sacchetto con denaro e gioielli al truffatore che si è presentato alla porta, spacciandosi per un carabiniere in borghese. Il falso militare si è poi dileguato a bordo di un’auto non identificata, facendo perdere le proprie tracce.

La denuncia ai carabinieri veri

Quando la famiglia si è resa conto dell’inganno, ormai troppo tardi, ha sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Scalea, che ora indagano sull’accaduto. Si cercano elementi utili per identificare i responsabili, mentre gli inquirenti lanciano l’ennesimo appello alla prudenza, soprattutto nei confronti delle persone più anziane, spesso obiettivi prediletti di questi truffatori seriali.

Un’emergenza crescente

La truffa di Santa Maria del Cedro si inserisce in un trend nazionale preoccupante: quello delle truffe agli anziani, sempre più articolate e capaci di sfruttare debolezze psicologiche, paure e senso del dovere. La raccomandazione delle forze dell’ordine è chiara: mai aprire la porta a sconosciuti e contattare immediatamente il 112 in caso di dubbi. Perché i veri carabinieri non chiedono mai denaro, né tanto meno oro.