Sta suscitando indignazione il cartello esposto all’ingresso dell’ospedale di Lamezia Terme che, in un elenco relativo ai “percorsi destinati al trasporto dello sporco”, include incredibilmente anche la voce “salme”. A denunciarlo è l’imprenditore ed esponente del Partito Democratico Francesco Grandinetti, che ha segnalato l’episodio definendolo “inaccettabile e profondamente irrispettoso”.

Secondo quanto riportato da Grandinetti, l’avviso ufficiale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro elenca una serie di materiali e rifiuti da trasferire tramite i percorsi dedicati: biancheria sporca, rifiuti speciali, rifiuti solidi urbani, campioni biologici, ferri chirurgici da sterilizzare. A questa lista si aggiunge, in maniera sorprendente e controversa, anche la voce “salme”.

“Un accostamento che urta la sensibilità dei cittadini”

“Si tratta di un accostamento irrituale e lesivo della dignità delle persone, anche dopo la morte”, afferma Grandinetti nella sua nota. “Mettere le salme nella stessa categoria dello ‘sporco’ non è solo un errore formale, ma un segnale di grave superficialità comunicativa. Una struttura sanitaria dovrebbe essere il primo luogo deputato a custodire e onorare la dignità umana”.

Grandinetti ricorda che, in qualunque ospedale moderno, i percorsi dedicati al trasferimento delle salme seguono protocolli specifici, separati e descritti con terminologia appropriata proprio per mantenere il rispetto dovuto ai defunti e alle loro famiglie. “È una questione di cultura istituzionale, di sensibilità, di civiltà”, aggiunge.

La richiesta all’Asp: “Rimuovere subito il cartello”

Nella parte finale della sua dichiarazione, l’esponente del Pd chiede un intervento immediato dell’Asp di Catanzaro:
“Chiediamo che il cartello venga rimosso e sostituito senza esitazioni. È necessario correggere un errore che rischia di diventare un simbolo di incuria comunicativa e di mancanza di attenzione verso i cittadini”.

Grandinetti auspica una risposta tempestiva affinché venga ristabilito “il rispetto dovuto a ciò che deve averlo sempre: la persona, in ogni fase della vita e oltre”.

La replica del direttore sanitario

La polemica ha però trovato una pronta replica da parte del direttore sanitario dell’Asp, Antonio Gallucci, che – interpellato dall’ANSA – ha precisato che non si tratta di una mancanza di rispetto verso i defunti, ma dell’applicazione delle norme igieniche ospedaliere.
“Le norme – ha spiegato – prevedono una netta separazione tra materiali potenzialmente contaminati e materiali puliti. Il percorso ‘sporco’ ha una funzione specifica e anche il trasferimento delle salme vi rientra per motivi igienico-sanitari. Il termine ‘sporco’ in ambito ospedaliero ha un significato tecnico”.

Gallucci ha comunque riconosciuto che il lessico utilizzato può risultare fraintendibile per i non addetti ai lavori e ha annunciato che l’Azienda provvederà a modificare la terminologia, sostituendo l’indicazione con la dicitura più appropriata “percorso Morgue”. L’Asp ha inoltre reso note le proprie scuse per il malinteso.

La vicenda riaccende l’attenzione sul tema della comunicazione istituzionale in ambito sanitario, dove precisione tecnica e sensibilità pubblica devono necessariamente trovare un punto di equilibrio.