Torna “Minestra” a Longobardi: il festival femminista che riscrive le mappe del presente
Gynestra riporta in vita l’esperienza collettiva e artistica che riflette sul genere, lo spazio e il potere: al via il crowdfunding per l’edizione 2025

Dopo una pausa rigenerativa durata un anno, torna nel centro storico di Longobardi “Minestra”, il festival transfemminista organizzato dall’associazione Gynestra. L’edizione 2025 si intitola “No geography” e si concentrerà sulla geografia di genere, affrontando il modo in cui spazio e territorio vengono vissuti e modellati in base a identità, classe, etnia e genere. Un tema che diventa lente critica per leggere il presente e le sue disuguaglianze.
Gynestra e il femminismo che attraversa i luoghi
Gynestra è un collettivo nato nel 2021 da sette giovani donne che hanno deciso di portare pratiche femministe, decoloniali e partecipative in una Calabria interna, marginalizzata e spesso dimenticata. Anche per l’edizione 2025, il festival sarà interamente autofinanziato, con il lancio di un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso, per garantire un ambiente creativo, sicuro e accessibile a tutte e tutti.
L’obiettivo è chiaro: creare una cartografia del genere che sia davvero plurale, in grado di coinvolgere artiste e artisti impegnati su fronti politici, sociali e culturali.
Tra arte, musica e pensiero critico
Il programma di “Minestra 2025” sarà come sempre multidisciplinare. Protagonista dell’edizione sarà Giulia Mei, cantautrice palermitana e femminista, vincitrice del Premio della Critica a Voci per la Libertà – Amnesty International 2024 con il brano Bandiera, ormai simbolo delle manifestazioni del 25 novembre. Il suo concerto sarà il culmine di una serata pensata per contaminare i linguaggi e le lotte.
Ad aprire il live saranno Anafem, rapper antifascista e antispecista, e Yung Paninaru, progetto musicale queer che porta l’estetica intersezionale nella trap e nell’hyperpop. Un modo per riscrivere anche il vocabolario sonoro della militanza.
Performance, stand up e laboratori
Non mancheranno le arti performative: Alessandra Ricotta porterà sul palco la sua stand-up comedy femminista, mentre Sara Brusco, una delle fondatrici di Gynestra, proporrà un atto performativo dedicato al tema della radice e della partenza, legando il personale al collettivo e alle memorie familiari.
A rendere ancora più dinamica l’edizione 2025 sarà la partecipazione di Micce, associazione bolognese nota per le sue pratiche teatrali transfemministe e accessibili. Dopo una residenza di quattro giorni, Micce proporrà una performance interattiva sviluppata con il contributo del pubblico grazie al workshop The Metis Method, incentrato sulla percezione degli spazi urbani da parte di donne e persone non binarie.
Longobardi, spazio da difendere e reinventare
Nel cuore di un borgo a rischio spopolamento, “Minestra” torna a essere spazio collettivo, di cura e attivazione. Longobardi, con le sue pietre e le sue contraddizioni, si conferma culla di un femminismo radicale e situato, capace di sfidare narrazioni dominanti e di trasformare il margine in centro.
Sostenere Minestra
Chi vuole contribuire alla realizzazione del festival può farlo attraverso la campagna attiva su Produzioni dal Basso. Ogni donazione sostiene un progetto che unisce arte, politica e comunità, portando in Calabria esperienze artistiche e umane che lasciano il segno.